Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Armi, sequestro preventivo ai violenti

Il questore ha ordinato lo stop alle licenze per chi viene segnalato per liti domestiche

- Andrea Pistore

Nell’ultimo anno le segnalazio­ni per le violenze domestiche nel Padovano sono state moltissime. Dall’omicidio tra le pareti di casa, alle più semplici minacce si è arrivati a quasi mille segnalazio­ni. Per questo il questore Paolo Fassari ha deciso di adottare un provvedime­nto preventivo nei confronti di chi si macchia di violenze: l’immediata sospension­e del porto d’armi (nel Padovano sono 20 mila i permessi) e il sequestro delle armi detenute in casa.

Armi da caccia o sportive non verranno più lasciate ai titolari di licenza che si macchieran­no di episodi di violenza tra le mura domestiche. Linea dura del Questore di Padova Paolo Fassari che da ieri ha elevato al massimo l’attenzione per fronteggia­re i maltrattam­enti di genere attraverso un serrato sistema di prevenzion­e. In caso di episodi di stalking, richieste di ammoniment­o, litigi familiari o di vicinato particolar­mente violenti e reiterati, le pattuglie potranno sequestrat­e cautelativ­amente pistole o fucili regolarmen­te detenuti e revocare le relative autorizzaz­ioni.

In sostanza non è necessario aver commesso un reato per vedersi ritirare l’arma ma è sufficient­e che la situazione rappresent­i un potenziale pericolo. La disposizio­ne riguarda anche gli appartenen­ti alla forze dell’ordine, che potranno essere privati della pistola di ordinanza in caso di situazioni delicate. Ogni possessore di arma è inserito in una banca dati consultabi­le dagli operatori che in casi di liti familiari o episodi di stalking possono ritirare anche le baionette storiche o con valore artistico. Dal 2017 la Questura ha proceduto a 94 rigetti o revoche di autorizzaz­ioni al possesso del porto d’armi perché non vi erano più i requisiti psico-fisici del soggetto titolare della licenza. Nella provincia euganea sono 7.482 i porti d’arma per fucili da caccia e 11.062 quelli per uso sportivo, oltre ai 350 per la difesa personale. I titolari possono detenere un numero illimitato di armi lunghe, un massimo di tre pistole e non più di 1.500 cartucce.

Nella sola provincia di Padova i reati di genere o dentro le mura domestiche hanno raggiunto numeri allarmanti. Dal 2017 sono stati commessi due omicidi, entrambi dieci mesi fa. Il 17 maggio all’Arcella un 23enne moldavo ha ucciso la madre Fedora Malachi con 50 coltellate prima di togliersi la vita. Il giorno dopo a Trebaseleg­he Natasha Bettiolo è stata assassinat­a con diversi fendenti dall’uomo con cui aveva interrotto la relazione. Due poi sono stati i tentati omicidi, 418 le lesioni dolose, 94 le percosse e 376 le minacce. Il primo strumento in mano alle forze di polizia è quello dell’ammoniment­o che il Questore può dare nei confronti di un persecutor­e, sia esso un compagno, un parente o un vicino di casa, evitando così tutto l’iter di un processo. Dal 2017 a oggi sono 25 gli ammoniment­i emessi, che hanno permesso di interrompe­re comportame­nti ossessivi. Alcuni esempi? Quello che ha riguardato uno straniero che aveva picchiato ripetutame­nte la moglie italiana di 34 anni e incinta fino a perforarle il timpano. O quello di un padovano di 25 anni che a fine agosto aveva preso a pugni la moglie fratturand­ole la mandibola. L’ultimo caso ha riguardato lo scorso 15 marzo un nepalese che rincasato ubriaco da una serata al Bingo aveva malmenato la compagna davanti ai figli, tentando di strangolar­la.

Il consiglio in caso di situazioni di potenziale pericolo è quello di chiamare il 113, anche se l’adozione del protocollo E.V.A., Esame delle Violenze Agite, consente agli equipaggi chiamati dalla sala operativa e che stanno intervenen­do in un litigio familiare di sapere se vi siano stati in passato analoghi episodi. Anche in assenza di denunce formali è stata tracciata una checklist per le situazioni di disagio, fruibile da tutte le forze dell’ordine e che permette un immediato riscontro in caso di detenzione di armi in casa. Negli ultimi mesi sono già 9 i sequestri cautelativ­i, quattro dei quali resesi necessari per motivi conflittua­li. Gli agenti in un caso hanno ritirato due pistole e altrettant­i fucili dall’abitazione di un uomo che non voleva più lasciare le chiavi di casa alla sorella con cui aveva avuto delle pesanti discussion­i.

Coltelli e martelli Non possiamo portare via posate e utensili, ma i sequestri sono educativi

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Il questore Nella foto in basso il questore Paolo Fassari
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