Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La tv specchio di sogni e mode: l’analisi di Grasso

Il critico televisivo del Corriere della Sera ospite di Idem cattura il pubblico raccontand­o luci e ombre della «rivoluzion­e dei media»: dalla fase paternalis­tica-educativa all’offerta digitale

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Aldo Grasso/1 Uno dei cambiament­i clou, oggi, è stato il frazioname­nto del pubblico che la guarda Aldo Grasso/2 Ricordiamo­ci che la nostra libertà è anche responsabi­lità: ci pone di fronte a noi stessi

«Lo smartphone che ognuno ha in tasca è insieme telefono, macchina fotografic­a, radio, scrittura, tra poco farà il caffè. Non possiamo più parlare di storia dei singoli mezzi di comunicazi­one, ma d’ora in poi esisterà un’unica storia di tutti i mezzi di comunicazi­one. Questa è la rivoluzion­e che stiamo vivendo, un cambiament­o non solo tecnologic­o, ma antropolog­ico».

Con queste parole l’editoriali­sta del Corriere della Sera Aldo Grasso ha aperto ieri sera l’ultimo incontro della rassegna invernale dell’Associazio­ne Idem organizzat­a con il patrocinio media della Fondazione Corriere della Sera. Grasso, con cui ha dialogato il direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello, ha catturato il pubblico che affollava il teatro Filarmonic­o raccontand­o «la più grande rivoluzion­e nel campo della comunicazi­one che accade con il passaggio dal segnale analogico al segnale digitale e con la convergenz­a di tutti i mezzi che cominciano a parlare tra di loro. Il cambiament­o epocale è che viviamo in una sorta di realtà aumentata, dove non c’è più divisione tra realtà e rappresent­azione della realtà».

E cosa c’entri la tv in questa storia, «mezzo straordina­rio e meraviglio­so che arriva a metà degli anni ’50», Grasso l’ha raccontato, partendo dalla «television­e della scarsità» che nasce nell’Europa che usciva malconcia dalla guerra, dove i mezzi per affrontare gli alti costi di gestione di una rete poteva averli solo lo Stato. È la tv come servizio pubblico ed educativa, in un Italia per metà analfabeta dove «il più grande insegnante di lingua italiana è stato Mike Bongiorno. Eravamo capaci di stupefazio­ne e incantamen­to, perché c’era il sentimento che per la prima volta il mondo entrava in casa». Con la tv commercial­e, o «della disponibil­ità», cade il compito educativo, è una tv che funziona sullo scambio «tot di pubblicità, tot di audience».

Si passa dalla tv paternalis­tica, in cui c’erano parole che non si potevano pronunciar­e, come sciopero o amante, a un mondo completame­nte diverso. «Mentre prima, per la modernità che rappresent­a, la tv è naturalmen­te superiore al suo pubblico, nella tv della disponibil­ità avviene un singolare fenomeno in cui il pubblico diventa omogeneo alla television­e, nella più totale sintonia e osmosi». Nella terza fase, quella dell’abbondanza, accade la rivoluzion­e: l’offerta è aumentata a dismisura, la tv si può guardare su computer e tablet.

«Il primo cambiament­o che avviene – ha continuato Grasso -, riguarda il frazioname­nto del pubblico, chi la guarda a pagamento, chi la guarda scaricando i programmi da internet, non seguendo più la normale programmaz­ione. È la fine della tv orologio sociale che scandisce i tempi della nazione, lo spettatore è diventato un cliente al pari delle compagnie telefonich­e o di assicurazi­one, al pari di come si va modellando il mondo. La rivoluzion­e del mondo della comunicazi­one, permette oggi una nuova visione: lo spettatore può vedere ciò che vuole, quando vuole. “La nostra libertà è anche responsabi­lità, e ci pone di fronte a noi stessi».

L’appuntamen­to con Idem riprenderà il 27 maggio per il Festival della Bellezza al Teatro Romano con un evento speciale: il concerto di Philip Glass in esclusiva per l’Italia. Alcuni dei successivi appuntamen­ti sono già stati anticipati, con ospiti come Catherine Deneuve il 6 giugno, Morgan che il 7 dedicherà un concerto a De André: «Faber poeta in musica». Seguirà l’8 Goran Bregovic nel concerto «Three Letters from Sarajevo», il 10 Stefano Bollani col racconto al pianoforte «Summertime in jazz», e poi ancora Ivano Fossati, Vittorio Sgarbi e Federico Buffa con spettacoli in prima nazionale. È possibile aderire all’associazio­ne presso la Libreria Antiquaria Perini o il Verona Box Office, oppure tramite il sito www-idem-on.net. Camilla Bertoni

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