Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
FRIZZI ADDIO LE MISS IN LUTTO
Le venete ricordano il conduttore. Zanin: «Per noi lui era il più bravo di tutti». Pedron: «Gli volevo bene». Gardini e la gaffe su Andreotti. Robusti: «Mi salvò da una figuraccia»
Il conforto sorriso, immancabile una parola nei di soprattutto momenti la di delusione, sincerità e ma la spontaneità di un fratello maggiore, sia sul palco che nella vita. Il ricordo veneto della galassia Miss Italia per Fabrizio Frizzi, conduttore del Concorso dal 1988 al 2002 e poi nel 2011 e nel 2012, è quello di chi ha lasciato un segno indelebile. «Per me e altre colleghe era il più bravo presentatore della Rai, era un punto di riferimento sia lavorativo che umano – commenta Gloria Zanin, Miss Italia 1992, di Bassano del Grappa - . In genere il personaggio di spettacolo lo si immagina allo stesso modo nella vita normale, poi però si resta delusi. Fabrizio invece lo era davvero: gentile, garbato, onesto, semplice e privo di invidia. Mancherà un amico, una persona che ha lasciato tanta positività». Gloria parla con commozione, così come lo fa un’altra Miss Italia veneta, la padovana Eleonora Pedron incoronata nell’ultimo anno di conduzione Frizzi a Salsomaggiore. Nel 2002, Eleonora fu eletta dopo una serata malinconica per Frizzi perché sapeva che il proprio legame con il programma nazional popolare sarebbe finito li, ma prima, durante e dopo la diretta tv non trasparì nulla. Eleonora Pedron, oggi, pronuncia una sola frase: «Ti voglio bene…». Frizzi tornò a Miss Italia nel 2011 e nel 2012, con nuove venete in finalissima, a Montecatini Terme. Nel 2012 la padovana Angela Robusti era tra loro: «Quella sera ero talmente tesa che dimenticai la domanda fatta in diretta tv, Fabrizio riuscì ad evitarmi una figuraccia intuendo che ero in tilt e disse “io ho capito cosa vuole dire Angela!” rispose lui per me, mi aiutò com’era nella sua indole. Da allora siamo rimasti in contatto: era un combattente, credeva nella lealtà, nei valori, mi diceva di continuare per la mia strada perché avevo tanto da dire, di non badare alla gente. Una persona straordinaria».
Il palco consacrato dal patron Enzo Mirigliani ha tracciato pure il futuro di Frizzi, facendogli conoscere la futura moglie Carlotta Mantoan (mestrina), nonché mamma di una meravigliosa bambina. Era il 2001 e Carlotta conquistò il titolo di Miss Veneto: «La portai a Salsomaggiore dove arrivò seconda – ricorda Dario Diviacchi, per 25 anni agente del Concorso in Veneto e Friuli - . Diventammo amici al punto che il giorno del lieto evento mi mandò un messaggio alle 8 del mattino con scritto “è nata una stella”». Diviacchi si commuove: «Era una persona semplice, disponibile, ascoltava e salutava tutti, non era un divo ma un grande lavoratore. Meraviglioso in tutti i sensi».
Non manca il ricordo degli sponsor veneti come lo storico Miluna che ha creato le più belle corone di Miss Italia: «Sapeva mettere tutti a loro agio ed ascoltava sempre spalancando gli occhi come segno di infinita curiosità – commenta il titolare Sergio Cielo -. La sua scomparsa è stata uno choc per noi». «Lo abbiamo sempre percepito come una persona per bene, perché lo era davvero – aggiunge il governatore Luca Zaia –. Esprimeva umanità, cortesia, cordialità, che sono doti oggi assolutamente non comuni».
Non manca il mondo dello sport: «Ti ricorderò sempre con il sorriso. Riposa in Pace» scrive Federica Pellegrini. «Voglio ricordarlo trepidante ed emozionato- osserva il sovrintendente della Fondazione Arena, Cecilia Gasdia mentre sta per entrare in scena assieme a me per cantare ne “La vedova allegra”. Era un vero amico». Un ricordo arriva anche da Elisabetta Gardini, eurodeputato azzurro, che con lui condusse tre edizioni di «Europa, Europa» nel periodo dell’abbattimento del Muro di Berlino: «Cercava sempre di trovare il lato divertente delle cose, anche con le sue gaffe famose, come quella al Premio Fiuggi quando chiamò Andreotti Giuseppe anziché Giulio, proprio nei giorni in cui doveva ricevere il mandato di premier».