Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Minacce al sindaco, le «Brigate polesane» in guerra con l’autovelox
La firma: Brigate anti-angherie. Rinviata la manifestazione di condanna
Una vera propria guerra, con lettere minatorie. Nel Rodigino spuntano le «Brigate polesane anti-angherie» un gruppo che è sceso in battaglia contro le multe da autovelox. Minacce al sindaco: «Toglili o te ne pentirai».
Una lettera minatoria indirizzata al sindaco di San Bellino Aldo D’Achille: «Rimuovi il velox o te ne pentirai». Poche righe ma fortemente intimidatorie quelle lette qualche giorno fa dal primo cittadino del piccolo comune Alto polesano. I sindaci del Polesine in solidarietà al loro collega avevano provato ad organizzare per oggi una manifestazione nella piazza principale del Comune minacciato, ma è stato tutto rinviato per questioni di pubblica sicurezza.
Il velox che deve essere tolto di mezzo a tutti i costi, secondo i mittenti della lettera minatoria, è quello attivo sulla Strada Provinciale 17, verso Lendinara. Collocata poco dopo l’area della stazione di servizio Ip, nel tratto di competenza del Comune di San Bellino, la macchinetta ha iniziato a rilevare le infrazioni e conseguenti sanzioni agli automobilisti attorno alla seconda metà di marzo. La lettera minatoria è giunta nei giorni scorsi e porta la firma delle «Brigate popolari polesane antiangherie». Un nome di un gruppo che può lasciare pensare ad una semplice bravata ma anche a qualcosa di molto più serio e strutturato per l’incolumità del sindaco D’Achille, che al momento non rilascia dichiarazioni sull’accaduto.
L’autovelox fisso installato lungo la Sp 17 era stato incendiato a metà febbraio, quando ancora non era funzionante. Un tentativo goffo di eliminare il dispositivo che è però caduto nel vuoto. Due mesi dopo la lettera con tanto di minacce. I sindaci polesani non hanno voluto rimanere in silenzio e per dimostrare affetto e solidarietà al loro collega D’Achille, alla guida dell’amministrazione di San Bellino dal 2014, nella giornata di ieri si sono organizzati per scendere in piazza. «L’idea – dichiara Gilberto Desiati, sindaco di Villanova del Ghebbo era quella di organizzare una manifestazione pubblica e condannare le minacce ad Aldo e alla sua famiglia». L’appuntamento con tutti gli amministratori polesani era stato fissato per oggi alle 11 in piazza a San Bellino. «Tutto è stato però rinviato, a data destinarsi per questioni di sicurezza» precisa successivamente Desiati. La Prefettura di Rovigo sembra non aver dato parere favorevole.
Se le «Brigate popolari antiangherie» siano solo un gruppo di sprovveduti o no non lo si sa con certezza. Per questo le forze dell’ordine hanno invitato gli amministratori polesani a rinviare la manifestazione. «Circa trenta sindaci avevano già dato la loro disponibilità a scendere in piazza davanti al Municipio e a metterci la faccia. Ma non ci fermeremo», racconta Marco Trombini, sindaco di Ceneselli e presidente della Provincia di Rovigo. Il numero uno di Palazzo Celio sarebbe stato in prima fila. «Anch’io in passato ho ricevuto minacce anonime. E so cosa sta passando il collega D’Achille a cui va tutta la mia solidarietà», dichiara ancora Trombini.
A seguito della lettera minatoria nel frattempo le forze dell’ordine stanno già procedendo a fare le opportune verifiche, proprio per non sottovalutare una situazione dai contorni ancora poco chiari.