Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spunta un corpo dalle acque del Brenta
Giallo tra Torre e Ponte di Brenta, l’uomo, sui 30 anni, non è ancora stato identificato
Nelle acque del Brenta tra Torre e Ponte di Brenta ieri è affiorato il corpo di un trentenne. Il cadavere, rinvenuto nel fiume all’altezza di via Antonio Ceron, nelle vicinanze del tennis club locale, appartiene a un uomo sui 30 anni, ma non è ancora stato identificato. Nei vestiti non è stato trovato né il portafoglio né il cellulare. Il fatto che fosse in acqua da almeno 72 ore ha reso complesso anche capire le cause della morte. È stata subito disposta l’autopsia.
Mistero attorno al ritrovamento di un cadavere affiorato ieri mattina dalle acque del Brenta.
Poco dopo le 11 un passante che stava facendo jogging sull’argine destro del fiume nel tratto che da Torre porta verso Busa di Vigonza, a poca distanza dalla passerella pedonale che collega il quartiere a nord di Padova con Cadoneghe, ha notato un corpo che galleggiava trasportato dalla corrente. Immediatamente ha dato l’allarme alla polizia: una pattuglia delle volanti, insieme agli uomini della squadra mobile, si è portata in via Fornace all’altezza del Tennis Club. Per recuperare il cadavere è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco che hanno assicurato a riva il corpo senza vita in attesa della polizia scientifica e del medico legale. Verso le 13 sono iniziati i rilievi che hanno consentito di escludere che sul corpo vi fossero segni di violenza o che l’uomo fosse stato vittima di un incidente: il volto non presentava alcun livido, così come le braccia, le gambe e il busto. Da quanto si apprende il cadavere era in acqua almeno da 72 ore, tanto che l’avanzato stato di decomposizione non ha consentito di dare un’età certa alla persona. Si tratterebbe comunque di un maschio dall’aspetto giovane, con tutta probabilità sulla trentina. Ora, per stabilire con precisione il motivo del decesso, sarà necessario attendere l’esito dell’autopsia che è stata disposta e che verrà effettuata domani o al più tardi entro mercoledì.
L’uomo non aveva con sé documenti né cellulare e gli inquirenti stanno cercando di capire se si tratti di un padovano o di uno straniero. Al momento sembra esclusa la posta dell’omicidio, ma solo l’autopsia potrà dare una risposta definitiva. Ora gli inquirenti dovranno rispondere a diverse domande tra cui anche quella dell’ipotesi di suicidio. La mancanza di documenti potrebbe essere spiegata con la corrente del fiume. Per questo le forze dell’ordine stanno battendo l’argine anche più a monte del luogo del ritrovamento. Non si esclude che l’uomo sia un padovano anche se negli ultimi giorni non sono pervenute segnalazioni di persone scomparse. Compito degli investigatori è anche quello di capire in che punto la persona sia finita in acqua. Non è infine scartata l’ipotesi che si tratti di uno straniero clandestino, che spiegherebbe l’assenza di documenti addosso e la mancanza di segnalazioni.