Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Jole la giustiziera, il western letterario di Matteo Righetto
ole De Boer è tornata. Ha vent’anni, capelli che scendono lungo la schiena chiari come il fieno raccolto sui prati e pelle brunita dal sole.
«Solo a guardarla negli occhi sembrava che il futuro fosse dalla sua parte e che avesse stipulato un patto eterno, come quello tra il tempo e la bellezza dei boschi e delle montagne: aspri e sublimi insieme».
Lo scrittore Matteo Righetto continua la narrazione dell’epopea dei De Boer, nel nuovo romanzo, da oggi in libreria, L’ultima patria (Mondadori, 222pagine, 18 euro). Dopo L’anima della frontiera, questo è il secondo volume della «Trilogia della Patria», western letterario ambientato tra l’altopiano di Asiago e la Val Brenta, a Nevada, terra di boschi aspri e pendii vertiginosi.
Avevamo lasciato Jole, la maggiore dei tre fratelli De Boer, tra quei luoghi di frontiera, terra di confini e sconfinamenti, in un’avventura mozzafiato in cui per salvare il padre aveva rischiato la vita. Bambina prima, poi adolescente diventata donna tra le pagine del primo romanzo, cresciuta in fretta (per forza), la Jole ha conquistato i lettori per il coraggio indomito e la personalità selvaggia e trascinante. Una figura di giovane donna resiliente e rivoluzionaria, che sfida convenzioni e ruoli nel Veneto del 1898, per ciò in cui crede.
Nel nuovo romanzo, Jole si trova a fronteggiare da sola una tragedia che la trasforma in giustiziera assetata di vendetta. Un inseguimento fino all’ultimo respiro, colpi di scena, azione e sentimenti scanditi da un ritmo narrativo che mescola il pathos del thriller alla poesia di un paesaggio narrato con il lirismo nitido ed evocativo tipico della prosa di Righetto.
Il mondo dei contrabbandieri di tabacco che alla fine del XIX secolo imperversava nel Nord Italia, come unica possibilità di sopravvivenza, che caratterizzava «L’anima
della frontiera», lascia posto alla povertà assoluta di quei luoghi, che in L’ultima patria spinge gli abitanti all’emigrazione di massa in America.
Il destino di Jole, armata solo del suo fucile, sarà quello di combattere per salvare se’ stessa e i suoi fratelli.
Eroina dei boschi, «alta e forte come una betulla», maestosa mentre galoppa sul suo cavallo Sansone, pronta a tutto per combattere prepotenze e ingiustizie, Jole in quest’avventura dovrà pagare un prezzo molto alto. Ma sarà, ancora una volta, «l’anima della frontiera» a guidarla.
Il finale è epico e lascia aperte molte possibilità, che fanno già pensare al terzo romanzo della saga.
Matteo Righetto, scrittore padovano che ha iniziato con il movimento letterario Sugarpulp e poi è diventato «narratore di storie di montagna», consegnando al lettore libri indimenticabili ambientati tra le Dolomiti, come La
pelle dell’orso (da cui è stato tratto l’omonimo film con Marco Paolini) e Apri gli occhi, non delude anche in questo romanzo adrenalinico.
La magia della natura e un paesaggio che avvolge, diventano tra le pagine colori, emozioni, profumi, suoni, fruscii di quel mondo tra cime e sorgive. Un’incanto narrativo che la penna di Righetto rende come nessun altro.
I temi di sopraffazione, ingiustizie, passione, vendetta, fedeltà, valori assoluti e palpitanti, sono vissuti da Jole attraverso il filtro del genere western. E c’è la frontiera fisica, geografica e politica, che nel 1898, in quei luoghi, divideva l’Italia e l’Austria.
Quella frontiera, che sia nel primo che nel secondo romanzo diventa «altro», metafora di un percorso interiore, del superamento dei propri limiti, anche etici. Il confine tra giovinezza ed età adulta, tra ragione e violenza.
E in questo nuovo libro quel confine porta a scelte estreme. Tanto che Jole andrà molto più lontano di quello che avrebbe mai immaginato.
La prima presentazione del romanzo L’ultima patria sarà a Padova, venerdì 4 maggio alla libreria Ibs Libraccio di via Altinate (ore 18), con l’autore Matteo Righetto.