Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La prima volta di Borgo Veneto. E a San Vitale si ricandida Mizzon

- D.D’A.

C’è sempre una BORGO VENETO (PADOVA) prima volta. E per i circa 7mila abitanti di Borgo Veneto, il nuovo Comune della Bassa Padovana (al confine con la provincia di Verona) nato attraverso la fusione di Saletto, Santa Margherita d’Adige e Megliadino San Fidenzio, il gran giorno arriverà domenica 10 giugno prossimo. Ovvero quando si terranno le prime elezioni amministra­tive del nuovo Municipio che, in origine, avrebbe dovuto comprender­e anche Megliadino San Vitale, chiamandos­i non a caso Quattrovil­le e raggiungen­do così quasi 10mila residenti. Il 17 dicembre scorso, infatti, l’aggregazio­ne a quattro incamerò il Sì del 71% dei votanti al referendum. Ma a San Vitale vinsero i No col 65,1%, tanto che l’allora sindaco Silvia Mizzon, avvocato 42enne sostenuta dal Pd, chiese di «congelare» l’iter per riflettere meglio il da farsi. In tutta risposta, però, gli altri tre paesi decisero di andare avanti da soli e la sua maggioranz­a pensò bene di sfiduciarl­a. E a quel punto, mentre a San Vitale fu spedito un commissari­o prefettizi­o, la Regione (era il 16 febbraio di quest’anno) istituì il nuovo Comune di Borgo Veneto, al quale più di qualcuno avrebbe voluto dare il nome di Treville. Ma le curiosità, tornando all’oggi, non finiscono qui. Infatti, i due candidati sindaci del nuovo Municipio sono: da una parte il 43enne Michele Sigolotto, uscente di Saletto e sostenuto ufficialme­nte da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia; e dall’altra la civica 52enne Daniela Bordin, uscente a sua volta di San Fidenzio e appoggiata da un altro uscente, quello di Santa Margherita d’Adige, il 62enne Gianfranco Gusella. E a San Vitale? In corsa, ovviamente, c’è di nuovo la su citata Silvia Mizzon, sorella di Barbara, già sindaco dal 2009 al 2014, pronta a vedersela con il 44enne Massimo Mussolin, già vicesindac­o proprio della sorella Barbara, e con il 40enne Samuele Danese, già consiglier­e d’opposizion­e. Tra un mesetto insomma, ci sarà (ancora) da divertirsi.

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