Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Outlet in crisi, in vista «salvatore» americano
Occhiobello, entro maggio possibile ricapitalizzazione con un imprenditore Usa del settore commerciale
All’Outlet di Occhiobello OCCHIOBELLO potrebbero arrivare gli americani per salvare e rilanciare il villaggio dello shopping. C’è fiducia da parte del Comune polesano ai confini con l’Emilia Romagna che ospita la grande struttura di vendita e, in primis, è ottimista anche l’amministratore unico della struttura, Gianluca Galli. Uno spiraglio nonostante ci sia notevole morosità nel pagamento degli affitti da parte delle circa 12 aziende operative con i negozi nell’Outlet.
A pesare anche i debiti che si sono accumulati dall’apertura avvenuta in pompa magna durante il periodo pasquale del 2017. Apertura avvenuta a distanza di circa 14 anni dalla gestazione del progetto dell’Outlet e dopo una guerra a suon di ricorsi al Tar (Tribunale amministrativo regionale) fatta dalle associazioni di categoria del commercio polesane e ferraresi per impedire l’apertura.
A un anno e poco più dall’inaugurazione, entro l’attuale mese si attendeva il piano di salvataggio con una ricapitalizzazione da circa 20 milioni di euro. E cosi pare sarà. A decidere d’investire sarebbe, secondo indiscrezioni, un imprenditore a stelle e strisce del settore dello shopping che entrerebbe nell’affare accanto agli attuali soci.
«Fra pochissimo, rispettando perciò i tempi preannunciati, saremo in grado di dare comunicazioni positive» dichiara l’amministratore unico Gianluca Galli. Il manager è subentrato lo scorso marzo, dopo che a dicembre scorso è scaduto il mandato a Bruno Contini.
Quanto ai ritardi nel pagamento degli affitti e a una presunta lettera inviata da Galli ai negozianti ritardatari, l’amministratore dell’«Occhiobel-lo Outlet Village» smentisce di aver inviato la missiva. «Si tratta di una circolare interna all’azienda, non ho inviato solleciti — spiega il manager — A renderla pubblica qualcuno che non ha avuto il coraggio di firmarsi e che dovrà assumersi le proprie responsabilità».
Nella circolare ci sarebbe un sollecito di pagamento ai locatori dei negozi per evitare che l’azienda energetica tagli l’elettricità impedendo la regolare attività del centro commerciale. Il numero uno dell’Outlet che si trova a un passo dal casello dall’autostrada A13, precisa di essere il primo a non mettere la testa sotto la sabbia, nonostante i conti in rosso.
«Non siamo noi — chiosa Galli — a voler mascherare le difficoltà in cui si dibatte la struttura e che ogni giorno con grande impegno cerchiamo di risolvere. In questi mesi la nostra principale preoccupazione è stata quella di portare avanti il Centro per salvaguardare oltre 60 posti di lavoro». Quella della diffusione della circolare è vista come una mossa voluta per screditare l’outlet. «Questa campagna denigratoria — conclude Galli — non fa che complicare il difficile lavoro di rilancio della struttura e serve solo ad aiutare altri centri commerciali vicini che, dalla chiusura dell’Outlet, riceverebbero vantaggi economici».
I guai Oltre alle scarse vendite la morosità dei negozianti in affitto: rischio di distacco dell’elettricità