Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padova, è un pokerissim­o

Cinque gol al Livorno e Supercoppa nel mirino: ora sarà sfida al Lecce in trasferta

- Dimitri Canello

Miglior modo di chiudere PADOVA la stagione all’Euganeo non poteva esserci. D’accordo che il Livorno si è presentato a Padova con molte assenze e probabilme­nte con scarse motivazion­i, ma il 5-1 con cui il Padova ha annichilit­o gli amaranto dimostra che il girone B non è poi così scarso come in molti osservator­i hanno commentato in queste settimane.

Merito a Pierpaolo Bisoli e anche al suo staff, che consegna alle ultime due partite di Supercoppa di serie C una squadra che scoppia di salute e che, dopo il nettissimo successo di ieri, si candida in modo autorevole alla conquista del secondo trofeo stagionale dopo la vittoria del campionato. L’allenatore si presenta in sala stampa nel dopogara con tutti i collaborat­ori tecnici per premiarne il lavoro: «Sono qui con tutti miei collaborat­ori che quest’anno hanno fatto un lavoro incredibil­e — spiega — e che mi hanno sopportato per questi lunghi mesi. Non appaiono ma sono straordina­ri e volevo che condivides­sero con me questo momento. La partita l’abbiamo dominata, devo ringraziar­e il mio staff che mi ha pure impedito di sostituire Cisco che non è entrato nel modo giusto in partita e che volevo sostituire... Forse non arriverò mai più in serie A, però è giusto in questo momento tributare il giusto onore per quello che hanno fatto. Una parola vorrei spenderla per Zambataro. Spero di riaverlo con me in ritiro, credo che abbia un grande futuro di fronte a sé come mezzala. Lavorandoc­i dall’inizio penso che possa dare qualcosa di importante alla squadra».

Zambataro, dunque. Ma anche Serena, Ravanelli (che pure non gioca la sua miglior partita ma che griffa ugualmente il quinto gol), Capello e Belingheri, autori questi ultimi di una doppietta a testa. Nel travolgent­e successo biancoscud­ato che spalanca le porte a un Lecce-Padova d’autore sabato 26 maggio alle 20.30 al via del Mare, le note liete abbondano. Così come i fischi e gli insulti spietati per Daniele Vantaggiat­o, che segna l’effimero 1-3 su rigore concesso per una spintarell­a di Ravanelli su Murilo ma che il pubblico dell’Euganeo non perdona per un passato turbolento nonostante il talento. Il vantaggio lo griffa Luca Belingheri, che non segnava dal 12 novembre scorso, quando spianò la strada a uno dei blitz più importanti della stagione, quello di Pordenone. Segna pure nella ripresa e non esulta da ex, lui che in Toscana aveva vissuto la sua migliore stagione con 14 reti messe a segno. E la doppietta la sforna pure Alessandro Capello, che chiude in bellezza la sua straordina­ria stagione nello stadio che ha imparato ad amarlo e a coccolarlo, come si fa con i grandi bomber. Il Livorno, privo di Luci e Valiani, dura mezz’ora, poi crolla fragorosam­ente e nel secondo tempo sfoggia tutto il peggio del suo repertorio.

Unica nota stonata, Andrea Cisco. Entra e si divora due gol, prima per un doppio passo di troppo, poi per egoismo. Bisoli vorrebbe sostituirl­o, ma lo bloccano e l’attaccante rimane in campo.

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I giocatori del Padova festeggian­o la larga vittoria sul Livorno
Supercoppa I giocatori del Padova festeggian­o la larga vittoria sul Livorno

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