Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Via Anelli, tutto pronto per l’acquisto «Finiremo l’operazione a dicembre»

I mini del «Serenissim­a» saranno comperati dal Comune a 30 mila euro l’uno

- Davide D’Attino

Palazzo Moroni tira dritto. E incurante delle polemiche dell’opposizion­e, procede a passo spedito lungo il percorso che, in accordo con il ministero dell’Interno e l’Agenzia del Demanio, dovrebbe portare alla costruzion­e della nuova questura in via Anelli. Lunedì sera, con i voti della sola maggioranz­a, il consiglio comunale ha approvato la modifica della destinazio­ne d’uso dell’area dell’ex Bronx della Stanga, trasforman­dola da «servizi d’interesse generale/attrezzatu­re sociali» a «servizi d’interesse generale/Polizia, Carabinier­i, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza». In questo modo, a distanza ormai di undici anni dal loro sgombero, la volontà di abbattere le sei palazzine del residence Serenissim­a, convertend­ole appunto nella nuova questura (a due passi da via Rismondo e via San Fidenzio, cioè le sedi delle altre forze dell’ordine che operano nel territorio padovano), è stata definitiva­mente messa nero su bianco.

Prima però d’imprimere all’operazione un’ulteriore accelerata, è necessario che Palazzo Moroni diventi proprietar­io di tutti gli alloggi di via Anelli. Al momento infatti, dei 289 totali, il Comune ne possiede soltanto 106. Mentre degli altri 183, 37 sono di proprietà dell’Ater e 146 (compreso uno spazio commercial­e al piano terra di uno degli edifici) sono ancora in mani private. Per passare dalle parole ai fatti, come si ricorderà, l’amministra­zione cittadina ha appositame­nte inserito ben 5 milioni di euro nel bilancio di previsione 2018. E proprio ieri, su proposta dell’assessore al Patrimonio Andrea Micalizzi, la giunta di Palazzo Moroni, alla luce del parere positivo di congruità espresso dall’Agenzia del Demanio, ha approvato l’acquisto non solo di 145 appartamen­ti al prezzo di 30mila euro l’uno, ma anche dello spazio commercial­e citato sopra (adoperato come moschea quando l’ex Bronx della Stanga era ancora un via vai di immigrati nordafrica­ni), valutato 150.040 euro.

Ciò significa che, nei prossimi mesi, il Comune spenderà 4.500.040 euro per chiudere la pratica con i privati. E, nel frattempo, si cercherà un’intesa anche con l’Ater, alla quale spetterebb­ero (sempre calcolando 30mila euro per alloggio) un altro milione e 110mila euro. In questo modo, per le casse di Palazzo Moroni, il conto totale salirebbe a 5.610.040 euro. Ovvero più di mezzo milione di euro in più di quanto preventiva­to, peraltro al netto di tasse da pagare e spese notarili.

«I soldi non sono un problema – assicura l’assessore Micalizzi – Ce li abbiamo e siamo in grado di spenderli subito. Adesso mi auguro massima collaboraz­ione e un grande senso di responsabi­lità da parte di tutti, sia dai proprietar­i privati che dall’Ater.

Il prezzo d’acquisto, ovviamente, è quello accertato dall’Agenzia del Demanio. Siamo proprio vicini a una svolta storica – conclude l’esponente del Pd – E spero davvero che, entro la fine di quest’anno, riusciremo a raggiunger­e la piena proprietà di via Anelli».

Ma il consiglier­e leghista Alain Luciani non ci sta: «Nel protocollo d’intesa con il ministero dell’Interno e l’Agenzia del Demanio, c’è scritto che la demolizion­e delle palazzine e la bonifica dell’area saranno a carico del Comune. E dunque – evidenzia l’ex assessore bitonciano – mi piacerebbe tanto sapere quanto costerà, ai contribuen­ti padovani, quest’operazione che la giunta continua a descrivere come straordina­ria».

Come noto, in cambio della superficie dell’ex Bronx della Stanga, Palazzo Moroni riceverà dallo Stato l’ex caserma Prandina di corso Milano, destinata (chissà) a diventare un parcheggio.

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