Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Via Anelli, tutto pronto per l’acquisto «Finiremo l’operazione a dicembre»
I mini del «Serenissima» saranno comperati dal Comune a 30 mila euro l’uno
Palazzo Moroni tira dritto. E incurante delle polemiche dell’opposizione, procede a passo spedito lungo il percorso che, in accordo con il ministero dell’Interno e l’Agenzia del Demanio, dovrebbe portare alla costruzione della nuova questura in via Anelli. Lunedì sera, con i voti della sola maggioranza, il consiglio comunale ha approvato la modifica della destinazione d’uso dell’area dell’ex Bronx della Stanga, trasformandola da «servizi d’interesse generale/attrezzature sociali» a «servizi d’interesse generale/Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza». In questo modo, a distanza ormai di undici anni dal loro sgombero, la volontà di abbattere le sei palazzine del residence Serenissima, convertendole appunto nella nuova questura (a due passi da via Rismondo e via San Fidenzio, cioè le sedi delle altre forze dell’ordine che operano nel territorio padovano), è stata definitivamente messa nero su bianco.
Prima però d’imprimere all’operazione un’ulteriore accelerata, è necessario che Palazzo Moroni diventi proprietario di tutti gli alloggi di via Anelli. Al momento infatti, dei 289 totali, il Comune ne possiede soltanto 106. Mentre degli altri 183, 37 sono di proprietà dell’Ater e 146 (compreso uno spazio commerciale al piano terra di uno degli edifici) sono ancora in mani private. Per passare dalle parole ai fatti, come si ricorderà, l’amministrazione cittadina ha appositamente inserito ben 5 milioni di euro nel bilancio di previsione 2018. E proprio ieri, su proposta dell’assessore al Patrimonio Andrea Micalizzi, la giunta di Palazzo Moroni, alla luce del parere positivo di congruità espresso dall’Agenzia del Demanio, ha approvato l’acquisto non solo di 145 appartamenti al prezzo di 30mila euro l’uno, ma anche dello spazio commerciale citato sopra (adoperato come moschea quando l’ex Bronx della Stanga era ancora un via vai di immigrati nordafricani), valutato 150.040 euro.
Ciò significa che, nei prossimi mesi, il Comune spenderà 4.500.040 euro per chiudere la pratica con i privati. E, nel frattempo, si cercherà un’intesa anche con l’Ater, alla quale spetterebbero (sempre calcolando 30mila euro per alloggio) un altro milione e 110mila euro. In questo modo, per le casse di Palazzo Moroni, il conto totale salirebbe a 5.610.040 euro. Ovvero più di mezzo milione di euro in più di quanto preventivato, peraltro al netto di tasse da pagare e spese notarili.
«I soldi non sono un problema – assicura l’assessore Micalizzi – Ce li abbiamo e siamo in grado di spenderli subito. Adesso mi auguro massima collaborazione e un grande senso di responsabilità da parte di tutti, sia dai proprietari privati che dall’Ater.
Il prezzo d’acquisto, ovviamente, è quello accertato dall’Agenzia del Demanio. Siamo proprio vicini a una svolta storica – conclude l’esponente del Pd – E spero davvero che, entro la fine di quest’anno, riusciremo a raggiungere la piena proprietà di via Anelli».
Ma il consigliere leghista Alain Luciani non ci sta: «Nel protocollo d’intesa con il ministero dell’Interno e l’Agenzia del Demanio, c’è scritto che la demolizione delle palazzine e la bonifica dell’area saranno a carico del Comune. E dunque – evidenzia l’ex assessore bitonciano – mi piacerebbe tanto sapere quanto costerà, ai contribuenti padovani, quest’operazione che la giunta continua a descrivere come straordinaria».
Come noto, in cambio della superficie dell’ex Bronx della Stanga, Palazzo Moroni riceverà dallo Stato l’ex caserma Prandina di corso Milano, destinata (chissà) a diventare un parcheggio.