Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Venti milioni di incompiute e cinque miliardi di progetti fermi
Il nodo ferroviario e il terminal degli autobus di Castelfranco, gli alloggi della Giudecca,la demolizione dell’opificio di Breda di Piave e gli interventi di compensazione. Quasi 20 milioni di lavori pubblici in tutto il Veneto risultano ancora bloccati, in attesa di un ultimo via libera, di una tranche conclusiva di finanziamenti (in totale mancano circa cinque milioni), di una ditta che subentri. È quanto emerge dall’anagrafe delle opere incompiute del ministero delle Infrastrutture, aggiornato nelle scorse settimane. E se il bilancio non risulta pesante quanto quello dello scorso anno, che vedeva 100 milioni di sospesi, è solo perché con l’archiviazione del sistema ferroviario metropolitano regionale dall’elenco sono stati tolti passaggi a livello e sottopassi. Ma l’Associazione nazionale Costruttori Edili, attraverso il suo portale Sblocca Cantieri, ricorda come le partite più importanti, da centinaia di milioni di euro, in Veneto non abbiano neppure visto il fischio d’inizio: c’è il sistema di tangenziali tra Verona, Vicenza e Padova (2,2 miliardi), l’alta velocità tra Brescia e Verona (1,9 miliardi), la superstrada Valsugana, (760 milioni), il piano alluvioni per le città metropolitane (160 milioni), l’accordo per la riduzione del rischio idrogeologico (16 interventi per 14 milioni), la terza corsia della A22, tra Verona e Modena, esistita solo sulla carta. (gi.co.)