Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Piazza XX Settembre ostaggio delle baby-gang «Vandali e schiamazzi, vogliamo più controlli»
«Per favore non scriva il nostro nome, ma dica che qua ci vuole più sorveglianza e delle multe ai ragazzini o alle loro famiglie». Non conosce sosta l’esasperazione tra i residenti di piazza XX settembre, che un paio di giorni fa è stata teatro di un’aggressione con rapina ad un 17enne da parte di quattro minori e un maggiorenne (tre italiani e due nordafricani) poi finiti tutti denunciati dalla Polizia.
Per i residenti più arrabbiata la lista delle cose che non vanno è molto lunga. «Ci sono decine di ragazzini che si ritrovano tutti i giorni dal tardo pomeriggio fino a sera inoltrata, talvolta anche fino alle due di notte, e fanno schiamazzi – racconta una coppia – Quando poi va peggio ci sono gli atti vandalici ai danni delle panchine e delle insegne stradali. Se consumano cibo e bevande lasciano i rifiuti nella piazza. Non c’è nessun rispetto». «Ci vogliono le multe ai ragazzini o ai loro genitori – esclama un altro residente – per dare un segnale che questi comportamenti non sono più tollerati».
Di recente un gruppo di residenti ha anche scritto al Comune chiedendo che vengano installate delle telecamere di sorveglianza nella piazza, ma non c’è grande fiducia sull’efficacia dello strumento: «Tanto va a finire che i ragazzini le romperanno con i sassi», riflette qualcuno.
Non tutti i residenti, però, sono sulla stessa linea di pensiero. Un libero professionista sostiene che «sono per lo più ragazzini normalissimi, che non fanno certo tutto quel chiasso che si vuol far credere». La piazza davanti alla chiesa della Rotonda è stata riqualificata con la giunta Merchiori. L’inaugurazione è stata nel dicembre 2010, dopo oltre un anno di lavori e un investimento di 1,3 milioni di euro, in project financing.
Al posto del vecchio piazzale in terra battuta, che ospitava circa un centinaio di posti auto, ora ci sono una fontana, un prato verde e marciapiedi delimitati da muretti di mattoni e dalle file dei pini marittimi che sono stati mantenuti per volere della Sovrintendenza.