Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Benetton benedice l’accordo: «Sinergia tra città? Buona idea»
Il presidente di Cortina 2021: «Lavoriamo per eventi più grandi»
«Non mi dispiace l’idea che Cortina condivida le forze con altri territori. Anzi, con un po’ di azzardo, ma non troppo, direi che il modello di una sinergia tra Cortina e altre città è proprio quello che succederà».
Mentre a Roma si mettono sul tavolo le carte della nuova candidatura olimpica della Regina delle Dolomiti, dalla Conca arrivano le parole fiduciose di Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021. Parla a Una Montagna di Libri, la rassegna di incontri di Cortina d’ampezzo, Benetton, chiamato a dare la sua visione sugli eventi sportivi, in un Cinema Eden stracolmo. E intervistato da Francesco Chiamulera, del Corriere del Veneto, l’uomo che guida la corsa di Cortina ai campionati del mondo di sci alpino del 2021 si lascia andare a un cauto ma visibile ottimismo, in merito all’ipotesi che il Comitato olimpico nazionale decida di proporre al Cio internazionale una candidatura condivisa, fra Cortina e le Dolomiti e le città di Milano e Torino.
«I Mondiali e le Olimpiadi corrono insieme. Sono convinto che oltre ai Mondiali ci sarà un’altra tappa. E che qualche cosa riguardo alle Olimpiadi la prenderemo. Dobbiamo puntare in alto. Quello che stiamo facendo deve essere propedeutico ad altri eventi ancora più grandi».
La decisione olimpica del consiglio del Coni è attesa per il primo agosto. Intanto Benetton chiarisce quale sarà il lascito dei Mondiali per Cortina: «La Fondazione che guido ha posto al centro l’ambiente, inteso non soltanto come territorio fisico, ma come comunità. Le nostre scelte di oggi ricadranno su chi verrà dopo di noi, anche nell’organizzare altri eventi. Ci sono stati cinque tentativi per ottenere questi Mondiali, vuol dire che li volevamo proprio; ora cerchiamo di organizzarli al meglio».
D’altra parte, quella dei Mondiali è una grande occasione, riflette Benetton. «Lo abbiamo visto con l’expo a Milano, lo abbiamo visto con le Olimpiadi di Torino: i grandi eventi possono creare un’energia nuova. E possono portare a una semplificazione burocratica, magari non della portata che vorremmo ma che comunque può fare la differenza».
Quanto all’attuale gestione dei Mondiali, «stiamo tenendo in considerazione tanto l’ambiente e la sostenibilità quanto l’aspetto economico. Cioè evitando che pesino sulle casse del Comune di Cortina. Insomma, una gestione da buon padre di famiglia. Questo è un esempio che peserà, a Roma. Zaia ha speso parole importanti sul tema. E il brand di Cortina è fortissimo». Poi elogia il nuovo Ad della Fondazione, il cortinese Valerio Giacobbi, «una figura di alto rango, è stato un manager importante di Luxottica negli Stati Uniti», e ricorda delle passate difficoltà dei Mondiali. «Posso dire che adesso siamo in sicurezza. E che faremo un buon Mondiale. Poi io sono un imprenditore e ho il dovere di guardare oltre, di dimenticare i problemi del passato, compresi gli aspetti più lontani e meno evidenti, come quello finanziario, anche se sono costati fatica».
Ma non parla solo di Cortina, Benetton. A Una Montagna di Libri si sofferma sull’eredità di Sergio Marchionne, «quando prese in mano la Fiat nessuno la voleva. Ci ha insegnato che non ci si deve accontentare mai, che ci si deve sempre migliorare, che si deve chiedere un avanzamento continuo a noi stessi e ai nostri collaboratori».
Massimo Mamoli, vicedirettore del Corriere del Veneto, gli chiede che cosa pensi del decreto Dignità voluto dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio: «È una domanda impegnativa. Da imprenditore mi verrebbe da dire che abbiamo assolutamente bisogno di un ambiente competitivo. Allo stesso tempo dobbiamo fare i conti con il fatto che noi i giovani fino ad adesso in Italia li abbiamo trattati male. Se viviamo in un paese con il 40 per cento di disoccupazione giovanile è anche causa nostra, e non c’è niente di peggio dello spreco di una giovane risorsa. Detto questo, penso che ognuno debba fare il proprio mestiere. La politica fa bene a segnalare le situazioni di sfruttamento, ma questo non può tradursi in un mondo del lavoro ancora più imballato di prima, ancora più costoso per l’imprenditore, altrimenti finisce che il risultato è a somma negativa».
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Mondiali e Olimpiadi corrono insieme, sono convinto che oltre ai Mondiali ci sarà un’altra tappa