Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lettera ai parlamentari artigiani sulle barricate Anche i trasportatori furiosi
In Veneto non accenna a calare il vento di buriana sulle decreto Dignità. Stavolta sono gli artigiani di Padova a lanciare un grido di dolore. Anzi, a prendere carta e penna scrivendo ai parlamentari veneti perché blocchino il decreto. Il presidente della Confartigianato patavina, Roberto Boschetto, parla di «pericoloso vento anti impresa» e aggiunge «Si tratta della prima vera prova di questo nuovo governo su temi cari alle imprese, ma fino ad oggi sono molte più le preoccupazioni che gli aspetti positivi. Le imprese artigiane si aspettano che lo Stato si muova verso tutt’altra direzione». E la lista delle priorità recita: «Favorire i rapporti con il personale, rendendo meno costoso e complicato il lavoro, in particolare quello stabile, e investendo fortemente nella formazione e nelle competenze». Non si stancano di ripeterlo gli imprenditori e gli artigiani: «Le forme flessibili sono rese necessarie dal mercato. Senza flessibilità, le imprese avranno meno opportunità sul mercato». Lo spauracchio è minor crescita, non maggior lavoro. E poi si cita la Tav che va a braccetto col decreto Di Maio. «Qui in Veneto siamo abituati a misurare le promesse in base ai risultati concreti – precisa Boschetto -. La battaglia pro-impresa è il vero fronte del cambiamento».
Sulle barricate anche gli autotrasportatori. «Il tempo passa, il governo chiede tempo, le risposte non arrivano e intanto, le imprese, chiudono: saracinesche abbassate per 2.848 attività di trasporto artigiane da inizio anno (in soli 6 mesi) in Italia, 274 solo in Veneto. 16 imprese al giorno (1,5 in regione) che rendono la drammaticità dei giorni che passano inutilmente». L’allarme arriva da Nazzareno Ortoncelli, leader veneto degli autotrasportatori di Confartigianato che denuncia: «dal 26 luglio scorso, giorno in cui si è svolto il primo incontro concesso ad Unatras (il coordinamento unitario delle associazioni italiane dell’autotrasporto costituito da Confartigianato Trasporti, Fai, Fita Cna, Assotir, Fiap, Sna Casa, Unitai), dal Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli per la definizione di risposte concrete alle criticità sollevate dagli autotrasportatori italiani, sono già passati 5 giorni. Nulla è successo e, intanto, hanno chiuso altre 8 imprese in Veneto (80 in tutta la penisola). È cambiata l’orchestra ma la musica per noi autotrasportatori non cambia. Continua l’indifferenza che “uccide”».
Molto critico anche Fabio Franceschi di Grafica Veneta: ««Si ha l’impressione che ci sia una smania punitiva nei confronti del `prima´. Non si possono mettere in discussione le grandi opere, non solo già progettate ma addirittura avviate come la Tav».