Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ospedale, è il gran giorno della firma E dopo l’estate spazio alle altre opere
Oggi il protocollo d’intesa a Venezia, in autunno le novità sui progetti strategici
Il gran giorno è arrivato. A distanza di sette mesi dall’ultima volta in cui si erano trovati tutti attorno a un tavolo, stamattina a palazzo Balbi il governatore Luca Zaia, il sindaco Sergio Giordani, il presidente della provincia Enoch Soranzo, il rettore del Bo Rosario Rizzuto e il dg dell’azienda ospedaliera Luciano Flor firmeranno l’accordo per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova.
Una firma che arriva ad appena una settimana dal consiglio comunale che ha deciso la cessione gratuita dei terreni alla Regione. Bisognerà comunque attendere metà settembre, presumibilmente, perché i terreni di Padova Est passino nelle mani della Regione che, a questo punto, potrà avviare il progetto valutato intorno ai 700 milioni di euro.
Settembre, comunque, si annuncia infuocato anche sul fronte degli altri progetti che, nelle ultime settimane, hanno raggiunto un nuovo punto fermo. Primo fra tutti quello di via Anelli e della ex caserma Prandina. Venti giorni fa, infatti, sono iniziati i lavori di pulizia dell’area: lavori per cui il Comune ha stanziato 50mila euro, a fronte dei 5 milioni previsti per l’acquisto dei 140 appartamenti e per la bonifica dell’area. Nel frattempo, la scorsa settimana il Comune ha ricevuto in custodia l’area della Prandina: per il momento Palazzo Moroni ha fatto partire solo i primi rilievi. Nelle prossime settimane potrà iniziare a usarla, magari come park provvisorio, ma solo quando l’area di via Anelli passerà ufficialmente al Demanio, potrà decidere cosa farne.
Nel frattempo, all’inizio dell’autunno si terrà il concorso di idee per stabilire la sua destinazione. Tra le possibili ipotesi, quella di un parcheggio, come sarà anche per l’area del Pp1, tra via Trieste e via Valeri, in base all’accordo stipulato con i proprietari la scorsa settimana, in attesa almeno di un nuovo progetto di sviluppo. Settembre, si spera, porterà novità anche nella questione del nuovo auditorium cittadino. A metà giugno, infatti, è stato siglato l’accordo tra Comune, Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariparo per la creazione della nuova casa della musica in piazza Eremitani. E se si pensa alla realizzazione di un auditorium da mille posti a palazzo Foscarini, per un valore stimato intorno ai 30 milioni di euro, non è ancora ben chiaro chi, materialmente, dovrà pagare gli interventi. Forse la Fondazione, ma con un intervento del Comune che potrebbe mettere sul piatto i soldi ricavati dalla vendita della sede del conservatorio.
L’autunno dovrebbe portare buone nuove anche per la seconda linea del tram. Dopo che, a fine 2017, un decreto del governo ha stabilito lo stanziamento di 56 milioni per il progetto tanto osteggiato sia dai residenti di Voltabarozzo che dall’opposizione, il cambio di governo ha frenato i lavori. Si aspetta intanto anche l’avvio dei lavori al «polipo», il maxi viadotto sulla tangenziale che dovrebbe essere costruito per il nuovo polo commerciale di Leroy Merlin all’ex Foro Boario. A giugno, infatti, il consiglio comunale ha votato per la concessione, per 50 anni, dell’area al colosso francese, scatenando le rimostranze dei comitati in vista della nuova viabilità.
Sono invece già al lavoro le ruspe all’arco di Giano, la grande infrastruttura che unirà Padova Est al centro smaltendo il traffico in via Venezia e via Tommaseo. Il primo tratto verrà costruito tra San Lazzaro a Mortise passando per il cavalcavia Maroncelli. «A febbraio o marzo quella parte di strada dovrebbe essere ultimata. In questo modo San Lazzaro avrà uno sfogo più adeguato di via Galante e la viabilità migliorerà ancora prima di terminare l’intera opera», afferma l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Micalizzi. Nel frattempo, continua le ricerca di possibili manufatti bellici intorno alla ferrovia per la seconda parte della costruzione dell’opera.