Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Comdata, sospiro di sollievo Ritirati duecento licenziamenti
I dipendenti avranno 12 mesi di solidarietà. E Gottardo assume 400 operai
Sospiro di sollievo tra le dipendenti di Comdata. Scongiurato infatti il licenziamento delle 204 dipendenti padovane della multinazionale nel settore dell’help desk: l’azienda, che aveva annunciato la chiusura delle sedi di Padova e Pozzuoli, lasciando a casa in tutto 264 persone, ha ieri firmato un accordo con i sindacati.
Dopo un quarto, infuocato incontro davanti ai mediatori del ministero dello Sviluppo economico, società e rappresentanti hanno trovato un punto d’incontro: Comdata ha ritirato i licenziamenti, proponendo in cambio dodici mesi di solidarietà al 50% dello stipendio. Il piano prevede anche l’interruzione del rapporto di lavoro per 50 dipendenti, senza opposizione dei sindacati e su candidatura volontaria, con un incentivo massimo di 14 mensilità e supporto nella ricollocazione professionale.
Sempre su base volontaria, inoltre, si potrà essere trasferiti in altre sedi Comdata, ricevendo in cambio un supporto economico. Infine, da settembre, verrà avviata una serie di incontri per favorire l’ingresso di nuove commesse che serviranno a rilanciare il sito, scongiurando quindi il rischio di chiusura definitiva ventilato dalla società a inizio maggio.
«Siamo riusciti a strappare una percentuale di solidarietà più bassa del 10% e un paio di mensilità in più rispetto alla proposta aziendale per chi vuole valutare altri lavori – ha commentato Alessandra Milani, della segreteria Slc Cgil Padova -. Inoltre l’azienda si è impegnata salvo imprevisti a rilanciare il sito. Siamo soddisfatti di aver mantenuto l’occupazione e di aver dato respiro ai lavoratori, seppur con un loro sacrificio sullo stipendio per un anno. Ora dobbiamo giocare la partita più difficile, portare nuovo lavoro su Padova».
E se una trattativa condotta sul filo di lana ha scongiurato l’apertura di un’ampia crisi sul fronte della logistica, ieri l’adl ha segnato una significativa vittoria sindacale firmando un contratto di assunzione per 400 operai che lavorano in corso Spagna, nel magazzino dei marchi Tigotà e Acqua & Sapone (gruppo Gottardo spa). La sigla sindacale stava per indire lo stato di assemblea permanente perché la Flexilog, società che subentra a un’altra nell’appalto della logistica, voleva imporre ai lavoratori un verbale di conciliazione che, a detta dei sindacalisti, sarebbe stato «tombale» per gli operai, che avrebbero dovuto rinunciare a tutte le indennità e ai diritti acquisiti.
Fino a sabato i lavoratori erano pronti alle barricate, ma nella stessa serata è arrivata la notizia che la Flexilog era pronta a trattare. Ieri la firma : «Ma la vera vittoria sarebbe non passare più per gli appalti, e che le aziende assumessero direttamente i lavoratori senza intermediari», tuona Gianni Boetto, segretario dell’adl.