Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Melegatti, la partita rimane aperta»
«Alla luce dell’esito del primo bando d’acquisto, andato deserto, restano due certezze: la prima è che il gruppo Melegatti e i suoi lavoratori rappresentano un’eccellenza del territorio»; la seconda certezza è che l’attuale fase, importante e delicata, di individuazione di un soggetto imprenditoriale che abbia la capacità di rilanciare la storica azienda veronese, è tutt’altro che conclusa». È quanto ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, dopo che il bando per le offerte d’acquisto della prima azienda veronese del pandoro è andato deserto. «La Regione Veneto continua a seguire la vicenda aziendale e auspica che già nelle prossime settimane si facciano avanti soggetti del territorio che abbiano le potenzialità per rilanciare produzione e marchio e valorizzare storia e professionalità dell’azienda veronese. Informo, inoltre conclude l’assessore Donazzan - che proprio ieri mattina ho chiesto al ministero del Lavoro di avere indicazioni sui tempi per l’erogazione della cassa integrazione straordinaria ai dipendenti di Melegatti».
Ieri, intanto, i rappresentanti sindacali dopo un incontrato con i curatori fallimentari dell’azienda dolciaria veronese, pur non nascondendo la delusione per l’esito del bando (un’«amara sorpresa» che «ha lasciato tutti sgomenti») rilanciano la speranza per una soluzione positiva: «Trapelava l’informazione che, intorno a questo stabilimento e al suo importante marchio, ci fosse l’attenzione di ben 25 soggetti diversi scrivono Cgil, Cisl e Uil in una nota unitaria - La partita è ancora aperta. Nulla è perduto. Non è accettabile pensare di disperdere un patrimonio industriale così importante per il territorio veronese e il Veneto». I curatori, sentito il Tribunale, hanno deciso di proseguire in regime di esercizio provvisorio. Le prossime settimane saranno decisive per trovare un acquirente. Ma il prezzo, dai 18 milioni della base d’asta, dovrà gioco forza scendere.