Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
IL GIORNO DELLE CICALE
Chi tra noi, oggi 1 agosto 2018, sentirà il frinire delle cicale così ostinato e assordante da dar fastidio non potrà non pensare alla favola della cicala e delle formiche di Esopo: la prima che chiede alle seconde «perché lavorate tanto, venite qui all’ombra a ripararvi dal sole, potremo cantare insieme!»; le formiche che ribattono piccate esclamando «non possiamo! Dobbiamo preparare le provviste per l’inverno! Quando verrà il freddo e la neve coprirà la terra, non troveremo più niente da mangiare e solo se avremo le dispense piene potremo sopravvivere!»; la cicala che risponde con sufficienza segnalando che «l’estate è ancora lunga e c’è tempo per fare provviste prima che arrivi l’inverno!».
Sappiate che l’allegra cicala siamo noi e che il rigido inverno del 2018 inizia mercoledì 2 agosto, cioè domani.
Oggi 1 agosto, infatti, si festeggia (si fa per dire) l’earth Overshoot Day 2018, il giorno in cui l’intera umanità esaurisce il consumo delle risorse naturali che il pianeta è in grado di rigenerare ogni anno. Da domani alla fine del 2018, per vivere dovremo intaccare il patrimonio del pianeta: non ce lo possiamo permettere.
Comunità e cittadini sono chiamati a cambiare stili di vita e comportamenti di consumo, e le politiche pubbliche che sostengono e incentivano l’economia circolare (circular economy) e l’economia della condivisione (sharing economy) vanno in questa direzione.
Anche la comunità imprenditoriale può dare il suo contributo, adeguando strategie e gestione aziendali al principio del «business consapevole», ben sintetizzato nel libro «Let my people go surfing», scritto da Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia (leader nell’abbigliamento e accessori outdoor) e recentemente tradotto in italiano da Ediciclo Editore. Il concetto chiave è che le imprese, prima ancora di soddisfare le esigenze di azionisti, collaboratori, clienti e fornitori, devono rispondere delle risorse che utilizzano.
Partendo da questo principio e mettendo il prodotto al centro dell’impresa, come si fa business in modo consapevole?
Il punto di partenza è immaginare e realizzare prodotti semplici e funzionali, in modo tale che possano essere aggiustati e rimessi in uso (per lo stesso cliente o per altri). Patagonia ha applicato all’abbigliamento i principi del design industriale e ha rivisto tutto il ciclo di progettazione in quest’ottica: si può estendere anche in altri settori, inclusi i servizi.
Per generare un beneficio reale, questo approccio deve essere esteso a tutta la filiera di fornitori che ruota attorno all’azienda leader: il «business consapevole» è un autentico gioco di squadra, in cui ciascun attore interpreta il ruolo proprio all’interno di un disegno più ampio. In termini gestionali, significa sviluppare rapporti duraturi con pochi fornitori, condividere con loro l’orientamento strategico di fondo e creare le condizioni per orientare tutti ad adottare comportamenti ispirati alla sostenibilità. Di fatto, Patagonia è un ecosistema che include fornitori e clienti: tutti dipendono un po’ da tutti; si perde un po’ di indipendenza, ma i vantaggi di lungo periodo sono maggiori.
Entrare nell’ottica del «business consapevole», infine, significa porre al centro della propria azione il bilanciamento tra valore e impatto, e quindi spostare l’attenzione di tutta la filiera sul «beneficio netto» che si riesce a generare. Per dare l’esempio al suo ecosistema, Patagonia è stata la prima azienda a registrarsi nel 2012 come Società Benefit, non appena la California ha riconosciuto questa forma societaria. L’italia è il secondo Paese al mondo ad avere una legislazione sulle Società Benefit: dal 2016 ad oggi, sono circa un centinaio le imprese italiane che hanno adottato questa forma. È anche in questo modo che sposteremo l’earth Overshoot Day più in là. Collaboriamo.