Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ex Maddalena, affare fatto per 2,6 milioni E Bergamin si tiene anche gli altri immobili
Il sindaco esulta, il vice Bimbatti rivendica il merito. E l’opposizione protesta: «Mancano i dettagli»
Un affare da 2 milioni e 600 mila euro per acquistare l’ex Maddalena.
È quanto il Comune di Rovigo pagherà alle ditte Cefil e Reale, i privati proprietari dell’immobile e del terreno, per entrare in possesso del «mostro» nel cuore del quartiere Commenda e dare così il via al progetto di riqualificazione finanziato dallo Stato per 13 milioni e mezzo. Il tutto grazie ad un passo indietro delle imprese, che a sorpresa hanno accettato la proposta economica degli uffici pubblici in passato ritenuta non soddisfacente. Una novità emersa lunedì, arrivata dopo mesi di trattative fallite, minacce ed annunci. Il continuo rimbalzare di accuse tra il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin ed il legale rappresentante di Cefil Pierluigi Filon aveva fatto pensare ad uno stop definitivo, tanto da obbligare l’amministrazione comunale a pensare ad un piano alternativo per non perdere il finanziamento statale. Poi il repentino cambio di posizione.
Se in un primo momento i dettagli dell’operazione erano rimasti fumosi, ieri il muro di riservatezza alzato da Bergamin è crollato. Cefil e Reale hanno accettato di cedere l’ex ospedale ed il parco annesso in cambio di 2 milioni e 600 mila euro. Dall’accordo escono, quindi, gli immobili comunali inizialmente promessi in lunga gestione ai privati.
È inoltre previsto che l’area sia consegnata entro novembre e senza l’ipoteca che oggi vi grava. In più le due imprese parteciperanno attivamente al progetto con 1 milione e 355 mila euro, cifra che è la differenza tra il valore degli immobili stimato dall’agenzia delle Entrate, ovvero 3 milioni e 955 mila euro, ed i soldi che il Comune pagherà per entrarne in possesso.
«Viva Reale, viva Filon, viva Bergamin, la sua squadra e il gol che abbiamo segnato chiudendo questo progetto che tapperà un buco nero della città» esulta il primo cittadino. Ma la paternità dell’accordo è rivendicata anche dal vicesindaco Andrea Bimbatti, che sostiene di aver ricoperto un ruolo di grande importanza come mediatore tra l’amministrazione comunale, Cefil e Reale. Questa sera alle 19 la questione sbarcherà in consiglio comunale, convocato d’urgenza, per l’approvazione definitiva dell’accordo.
Se da una parte si fa a gara per prendersi il merito dello sblocco della riqualificazione dell’ex Maddalena, dall’altra non mancano dubbi e critiche, specialmente per la poca trasparenza nel comunicare lo sviluppo della vicenda. «Andremo in consiglio comunale senza avere nemmeno i dettagli dell’accordo - denuncia Francesco Gennaro, consigliere d’opposizione del Movimento 5 Stelle - La maggioranza però è già in possesso dei documenti. Potevano darli anche a noi vista l’urgenza ed i tempi così ristretti. Non ci hanno spiegato quasi nulla».
Posizione sostanzialmente condivisa anche da Nadia Romeo del Pd. «Hanno convocato il consiglio comunale in fretta, ma non abbiamo visto l’accordo. Ci dovranno spiegare come mai le posizioni dei privati sono cambiate così radicalmente e se il progetto ha subito qualche modifica. È ancora tutto da capire, intanto bisogna vedere cosa c’è scritto nero su bianco».