Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’inverno a 35 gradi: nelle vetrine spuntano i piumini e gli addobbi (e i clienti comprano)
I negozi cominciano a esporre le collezioni autunnali
Il Natale, quando arriva arriva, diceva il saggio. Certo, forse ad agosto, in quelli che tutti dicono essere i giorni più caldi dell’anno, pensare all’albero con le luci intermittenti, al camino acceso, ai maglioni pesanti o ai cappotti è un po’ eccessivo. Eppure, sotto la canicola agostana, tra turisti accaldati e passanti armati di bottiglie d’acqua e ventagli, non è così raro vedere non solo vetrine che, tra gli ultimi strascichi dei saldi, già espongono le prime collezioni autunnoinverno, ma anche scaffali con babbi natale, renne e tutto l’occorrente per preparare la casa in vista del 25 dicembre.
Per la maggior parte delle persone, il solo pensiero di comprare un piumino mentre il termometro segna 35 gradi è pura follia. Ma non per tutti. Basta fare una passeggiata lungo il Liston per rendersi conto che molte delle principali catene di abbigliamento hanno già presentato l’assortimento pesante, e che effettivamente pochi, temerari clienti già ci sono. La Rinascente, per esempio, ha relegato gli abiti svolazzanti e le magliette di cotone in pochi espositori, mentre sui manichini in bella vista spiccano giubbini di pelle, trapuntini da mezza stagione, i primi timidi maglioni a collo alto, qualche cappotto, giacche con colli sfrontati in pelliccia. I più li degnano appena di un’occhiata e poi vanno alla caccia dell’occasione, soffermandosi su costumi e scarpe estive. «Non sono ancora andata in ferie – si lamenta spossata un’accaldata cliente -. Come faccio a pensare già al guardaroba autunnale?».
Eppure qualcuno che, più temerario di altri, sfida l’aria condizionata provando una giacca c’è. «So che è presto e che qui da voi non si respira – commenta una turista russa, studiando una felpa dalle maniche fiorate, mentre il marito la aspetta sofferente e sudaticcio -, ma non riesco a resistere a comprare qualche capo da riportare a casa. Così quando le mie amiche mi chiederanno dove ho comprato questa maglia, potrò rispondere in Italia. Bello, eh?». Effettivamente, sembrano essere soprattutto turisti a pensare già ai mesi più freddi. «Noi esponiamo sempre la nuova collezione in questo periodo – racconta Gianni, commesso di Primavisione, negozio con una sede in via Altinate e una a Jesolo -, ma in pochi effettivamente fanno già acquisti. La maggior parte passa, vede i piumini, li tiene a mente per le prossime settimane, e poi va via. Ma con questo caldo è normale».
Non solo, però, abbigliamento. A far rimanere di stucco i più calorosi, sono soprattutto le prime decorazioni natalizie che, sommessamente, iniziano a far capolino in alcuni negozi del centro. È il caso di Euroshop, in via Fiume, all’ombra di palazzo della Regione. Pigne argentate, neve finta, babbi natale candidi da appendere alle finestre. «Pazzia», commenta qualcuno. «Che male c’è – risponde piccato chi invece già pensa al bricolage natalizio -, è solo lungimiranza». In fondo, per i patiti delle decorazioni, non si deve aspettare il tradizionale 8 dicembre per pensare ad addobbare la casa: palle colorate, ninnoli di feltro, lanterne per candele sono cose che richiedono tempo per essere realizzate, soprattutto se, come fanno molti, vengono create a mano, armati di colla a caldo, pennelli per decoupage, ago, filo e campanelle. E poi sarà il magico potere dell’autoconvincimento, per cui vedere una renna fa subito alleviare l’afa ed evoca scenari innevati, sarà che per gli ossessionati dal Natale non importa se il calendario segni dicembre o se il termometro sia fermo sui 33 gradi, ma ogni momento è quello giusto per pensare agli addobbi. «Li abbiamo esposti un paio di settimane fa – spiegano sorridendo i commessi del negozio -, e in realtà, sono articoli in saldo. Ma comunque, nonostante il caldo, c’è già qualcuno che li compra. In fondo sono convenienti, quindi perché non portarsi avanti?». Per cui, niente ansia: in fondo a Natale mancano «solo» 143 giorni.