Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il giallo di Anna: non aveva soldi con sé
E mercoledì apprensione a Cittadella per l’arrivo dei carabinieri con i cani
L’analisi delle telecamere di video sorveglianza e dei tabulati telefonici. Su queste due strade si stanno muovendo i carabinieri per far luce sulla scomparsa di Anna Fasol, la 59enne di Cittadella sparita nel nulla da lunedì pomeriggio.
La donna si è allontanata da casa verso le 13.30 per recarsi nell’azienda di Tombolo dove lavora, ha spento il cellulare e non ha dato più notizie di sé. L’automobile, una Mercedes Classe A (che è sotto sequestro), è stata ritrovata qualche ora più tardi nel parcheggio della stazione ferroviaria della cittadina murata, regolarmente chiusa e senza segni di infrazione. A raccontare della scomparsa della madre era stata su Facebook la figlia Marialaura Simonetto, che vive in Florida e che è tornata in Italia. Il suo post è rimasto on line qualche ora prima di essere rimosso. Il marito Enzo si è subito recato dai militari per fare denuncia. «Preferiamo non parlare e vivere in silenzio questo momento difficile», hanno confidato ieri i parenti. Nella frazione Ca’ Onorai dove la donna risiede nessuno azzarda alcuna ipotesi, anche se al momento chi sta seguendo il caso ritiene possibile una fuga volontaria.
Ieri sono stati acquisiti i frame di una decina di telecamere di videosorveglianza comprese quelle interne alla stazione. Già mercoledì i filmati di un occhio elettronico puntato sul parcheggio dello scalo ferroviario avevano mostrato una figura molto simile a quella di Anna Fasol intenta a spostarsi. La donna al momento della sparizione vestiva una gonna blu e secondo i parenti non aveva carta di credito o contanti. I carabinieri hanno ascoltato il marito e la figlia per cercare elementi utili all’indagine.
Intanto a Cittadella si sono vissuti momenti di apprensione mercoledì sera quando i carabinieri hanno messo in piedi un controllo notturno in zona Porta Bassano con tanto di unità cinofile. Più di qualche residente ha associato quel dispiegamento alle indagini per le ricerche della donna scomparsa. Sui social network si sono accavallate le notizie fino a quando l’arma non ha chiarito che si trattava di servizi di routine per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti.