Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’arcella fa scuola «Il quartiere è rinato E ora Vicenza e Lecce imparano da noi»
L’associazione «Arcella Ground» esporta il modello di riqualificazione nelle altre città
Tendenza Arcella. Da simbolo di degrado a quartiere centro della movida. Concerti, mostre d’arte, temporary shop, social dinner tra strade e piazze. «In sette mesi abbiamo cambiato il volto di uno dei luoghi di Padova peggio considerati. Il nostro progetto di riqualificazione funziona. Tanto che ci hanno chiamato sia da Vicenza che da Lecce per imparare ed esportare il nostro format».
Parola di «Arcella Ground», l’associazione di cittadini, giovani, sognatori e commercianti, che abitano e lavorano all’arcella. «Abbiamo deciso di rimboccarci le maniche, per trasformare l’arcella in un quartiere vissuto, coinvolgendo gli abitanti e creando una rete positiva», spiega Giovanni Papalia, nel direttivo di «Arcella Ground». La scintilla è nata da Giuliano «il barbiere rock» di viale Arcella, che ha iniziato a organizzare concerti dentro il suo negozio. L’idea è piaciuta, il gruppo che ruotava intorno a Giuliano ha iniziato a pensare in grande. Da lì a creare un’associazione e trascinare nel «sogno» quella città nella città che è l’arcella (quasi 40 mila abitanti), il passo è stato breve. «Arcella Ground» ha bussato alle porte, parlato con la gente, organizzato concerti ed eventi in ogni angolo del quartiere, a tutte le ore. Eventi gratuiti, accessibili a tutti, non solo musica, anche mostre, animazione per bambini, cene tra piazze e strade per coinvolgere, unire, riprendersi i luoghi, renderli sicuri. «L’hanno fatto a New York, Berlino, Lisbona: quartieri considerati malfamati sono risorti grazie a progetti come il nostro. Hanno iniziato ad essere frequentati da artisti e musicisti, sono diventati luoghi di tendenza, proprio come sta accadendo all’arcella», s’infervora Giovanni Papalia. Un format che ha dato risultati, tanto che sia Vicenza che Lecce hanno chiesto ad «Arcella Ground» di insegnare loro come replicare il progetto: Vicenza per la zona di Campo Marzo e stazione e Lecce per l’area di Presicce. In questi sette mesi di attività, oltre ai tanti micro eventi tra strade, negozi e piazze, il clou è stato il Festival Suburbia Park, che per tre giorni ha animato Parco Morandi, tra attività per bambini, anziani e famiglie e concerti serali. «L’anno prossimo raddoppiamo, il festival diventerà lungo una settimana».
«Il nostro è un progetto di cittadinanza attiva che vuole cambiare le cose dall’interno – spiegano – le risorse umane ci sono e sono la parte fondamentale di qualsiasi cambiamento». Nell’associazione è coinvolto tutto il quartiere, ma il cuore pulsante del progetto è il direttivo di Arcella Ground: Sara Massaro, Giuliano Biasio, Luca Regazzo, Massimiliano Marostica, Giovanni Papalia. Una buona parte del lavoro di questi mesi è stato fatto con i migranti dell’associazione Sestante Onlus, 40 richiedenti asilo che hanno aiutato a pulire strade e negozi, allestire mostre e concerti, organizzare gli eventi. «Sono ragazzi che hanno voglia di imparare e di condividere e tanto tempo libero, ci hanno aiutato con entusiasmo», dicono. Sestante Onlus è stato anche parte attiva nel progetto The Ring: insieme a Black Sphynx, New Athletic e Arcella Ground sono intervenuti nel quadrilatero di strade dietro la stazione di Padova, dove c’è l’uscita Arcella. Lì era pieno di negozi sfitti e abbandonati. Li hanno ripuliti, riaperti, utilizzati per ospitare mostre e concerti o come temporary store. E la zona si è ripopolata in fretta, riempiendosi di giovani, famiglie ed artisti. Tanto che ora quei negozi sono stati affittati e uno pure venduto. «Ecco la prova che venire all’arcella sta diventando di moda».
«A Lecce stanno vivendo la stessa situazione nella zona di Presicce - dice Giovanni Papalia - così è partito il gemellaggio, andremo lì per trasformare le risorse umane locali in un progetto di cittadinanza attiva». Il prossimo evento di «Arcella Ground» è il 14 e 15 settembre, dietro la stazione: due giorni di negozi aperti notte e giorno, concerti e un grande social dinner per cui verrà chiusa una strada: un’enorme tavolata e ricette condivise.