Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Eventi del Comune nel locale di famiglia Gli Sguotti finiscono ancora nella bufera
Bergamin: stop agli appuntamenti del Festival teatrale al «Corsopolitan», il locale del consigliere Giacomo Organizzazione della figlia-assessore Alessandra. Il sindaco: «Una ingenuità, ma approfondiremo il caso»
Ennesimo scivolone dell’amministrazione del sindaco Massimo Bergamin e della famiglia Sguotti che, in Comune vede Alessandra Sguotti come assessore alla Cultura e il padre Giacomo consigliere di maggioranza per Forza Italia. A far scatenare il putiferio contro gli Sguotti e il sindaco Bergamin il fatto che il locale pubblico di proprietà del consigliere Sguotti, il «Corsopolitan» peraltro ancora in attesa di aprire i battenti, sia diventato sede per le anticipazioni degli spettacoli teatrali del Festival «Opera Prima», organizzato dall’assessorato comunale alla Cultura — retto dall’assessore Sguotti e — assieme al Teatro del Lemming.
Ad annunciare l’iniziativa, dal 13 al 16 settembre prossimi, un comunicato ufficiale del Comune. «Sarà realizzato un pre-festival, un momento di incontro con le compagnie teatrali ospiti che, tutti i giorni alle 12 al locale “Corsopolitan”0, presenteranno al pubblico il loro percorso di ricerca e lavoro».
Ieri l’annullamento dell’iniziativa al locale su Corso del Popolo da parte di Bergamin. «È stato dato mandato agli uffici di invitare gli organizzatori ad annullare qualsiasi evento che, all’interno delle manifestazioni in calendario, coinvolga locali pubblici riconducibili agli amministratori del Comune di Rovigo o loro parenti» si legge in una nota del primo cittadino. «Non ero a conoscenza della cosa — continua Bergamin — L’assessore alla Cultura Sguotti ha peccato d’ingenuità. La questione sarà approfondita, per le valutazioni del caso, al rientro dell’assessore ora fuori città»». Intanto un «no comment» da Giacomo Sguotti.
Il «Corsopolitan» era già balzato agli onori delle cronache in fase di cantiere, peraltro ancora in corso. Lo scorso maggio, tre giovani nigeriani richiedenti asilo, due dei quali ospitati in un centro profughi della zona, erano stati sorpresi a lavorare a demolizioni dentro l’ex «Civico 233», predecessore del «Corsopolitan». I tre erano risultati impiegati in nero e così il cantiere sospeso per violazioni delle norme, anche della sicurezza. A scoprire l’anomalia erano stati i carabinieri dell’ispettorato del Lavoro. Al momento del controllo i tre giovani utilizzavano dei trapani per demolizioni.
Una vicenda per la quale Sguotti, come titolare della società che ha acquisito il locale, rischia una multa fino a 10.000 euro per l’utilizzo senza copertura assicurativa e contributiva dei tre nigeriani.
Ora l’ennesima bufera sul locale di proprietà di Giacomo Sguotti, ma gestito da Rubens Pizzo, ristoratore rodigino amico di famiglia.
I consiglieri comunali del Pd Andrea Borgato, Giorgia Busi- naro e la capogruppo Nadia Romeo chiedono a gran voce le dimissione dell’assessore Sguotti. «Operazione scorretta la sua — dicono i consiglieri dei Dem — moralmente inaccettabile. Pretendiamo dimissioni e scuse pubbliche». Per il consigliere pentastellato Ivaldo Vernelli «non è stata un’ingenuità, ma la pervicace presunzione che i propri affari privati possono impunemente infiltrarsi nelle istituzioni».
Dura anche la consigliera Menon: «Che figuraccia l’assessore Sguotti. Perfino il suo sindaco le ha tagliato la faccia. Ne avevano fatta una giusta, aver riportato il Festival Opera Prima con tanti eventi di teatro in città. L’assessore è riuscita a sporcare una bella iniziativa mettendo in mezzo il locale del papà.vediamo se ora il sindaco avrà il coraggio di toglierle le deleghe».
Intanto ancora beghe politiche a Palazzo Nodari, col gruppo consiliare della Lega contro le dichiarazioni istituzionalmente «inopportune e imbarazzanti», rilasciate dal presidente del Consiglio, Paolo Avezzù contro il sindaco su Salvini, migranti, caso-moggi ed ex Maddalena. «Avezzù si ricordi del suo ruolo da svolgere “super partes”» replica la Lega.