Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Anziani pestati e rapinati, presa la banda
In arresto 4 uomini. In Polesine colpirono tre volte Raid violenti anche a Padova, Verona e Mantova
Dodici rapine, solo nell’ultimo mese. Tre nel Polesano - a Baruchella, Occhiobello e Arquà Polesine -, quattro nel Veronese, due nel Padovano e il resto nella provincia di Mantova. Lo stesso, violento, modus operandi.
È una banda composta da pregiudicati marocchini, che probabilmente ha lo stesso vertice ma potrebbe cambiare gli uomini delle varie «batterie», quella che i carabinieri hanno smantellato venerdì mattina all’alba dopo una rapina Goito, nel Mantovano. E a cui adesso i militari stanno facendo risalire i colpi messi a segno ad agosto. È stata creata una task force che ha visto impegnati oltre 50 uomini delle compagnie di Legnago, Rovigo e Castelmassa, per stroncare l’escalation di rapine. E i quattro che sono stati arrestati potrebbero esserne gli autori, se non di tutti, almeno di una buona parte. Saranno le analisi dei cellulari e quelle sulla refurtiva recuperata a collegarli ai vari assalti.
Sono stati i carabinieri del Norm di Legnago, comandati dal luogotenente Mauro Tenani, a stringere il cerchio attorno a E. J. Z., 28enne marocchino con precedenti per rapina. Il suo nome è entrato nella rete dei probabili autori degli agguati nella Bassa e i militari hanno iniziato a controllarne gli spostamenti. Con il reparto investigativo di Rovigo, comandato dal maggiore Nicola Di Gesare e la compagnia di Castelmassa comandata dal capitano Andrea Pezzo è stata creata una squadra che ha condiviso ogni minima informazione e ha battuto, fisicamente, tutta la zona in cui avvenivano le rapine. Fino alle 3 dell’altra notte, quando i carabinieri di Mantova hanno comunicato di un colpo avvenuto a Goito. Due fratelli, in una casa rurale, picchiati e derubati da quattro uomini. Tutto corrispondeva al modus operandi degli altri furti. Sono stati intercettati vicino a Legnago, quei quattro. Su una Fiat Sedici color oro, rubata l’8 agosto. Alla guida quel marocchino che i carabinieri conoscevano e controllavano. Hanno deciso di non fermarli, aspettando che l’auto si fermasse e di seguire l’uomo che conoscevano fino a casa, a San Giovanni Lupatoto. Lì, in un appartamento, la prima irruzione, mentre altri militari sono entrati in una casa di Begosso bloccando i tre marocchini che avevano ancora con sé parte del bottino della rapina di Goito.