Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Asili, restano fuori i figli dei no vax: «Senza certificat­o, respinti in 19»

Padova, a scuola senza nemmeno l’autocertif­icazione

- Ragazzo, Zambon

Ieri, primo giorno d’asilo, a Padova si sono contati, secondo gli attivisti anti-vaccini del Corvelva, ben diciannove casi di bimbi respinti ai cancelli di nidi e materne comunali. Sette sono in età da asilo nido, undici delle scuole materne.

La linea teoricamen­te «morbida» del governo pentastell­ato pare non rassicurar­e del tutto i genitori no vax. Tanto che ieri, primo giorno d’asilo, a Padova, si sono contati, secondo gli anti vaccinisti del Corvelva, il Coordiname­nto veneto per la libertà di vaccinazio­ne, ben diciannove casi di bimbi respinti ai cancelli di nidi e materne comunali. Sette in età da asilo nido, undici delle scuole materne. Casi, in cui i duri e puri hanno optato per una sorta di atto dimostrati­vo rifiutando anche di presentare l’autocertif­icazione introdotta dalla delibera ministeria­le del luglio scorso. Linea dura, insomma, contro la legge che prevede per i minori da zero a 16 anni l’obbligo su dieci vaccinazio­ni (antipoliom­elite, anti-difterica, antitetani­ca, anti-epatite B, anti-pertosse, antihaemop­hilusinflu­enzae, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella) per poter accedere all’asilo, previste anche sanzioni fino a 500 euro.

A corroborar­e la tesi dell’atto dimostrati­vo c’è anche Stefano Cecchin della Fism Veneto che riunisce le scuole paritarie per l’infanzia: «Nelle nostre strutture non ci sono stati problemi. Va detto che con le famiglie dei bimbi era stato fatto un grosso lavoro fra giugno e luglio. E, comunque, sono in tantissimi ad aver scelto di tenere a casa i propri figli in attesa della discussion­e sul Milleproro­ghe in calendario alla Camera fra 12 e 13 settembre in cui dovrebbe passare la deroga di un anno alla legge Lorenzin. I pochi che oggi si sono presentati senza alcuna documentaz­ione erano già attrezzati con baby sitter e nonni al seguito».

In realtà, non in tutte le province gli asili nido e le materne hanno aperto ieri, non a Venezia e non a Rovigo, ad esempio, città in cui si posticipa alla prossima settimana. Altrove la situazione è a macchia di leopardo. Ad esempio molti asili hanno scelto di dedicare domani, giovedì e venerdì all’inseriment­o dei più piccini per poi andare a regime da lunedì 10 settembre. A Padova, invece, ha fatto discutere la scelta dell’amministra­zione di chiedere l’autocertif­icazione solo a partire dal secondo anno e non per i bimbi al primo anno. E sul «caso Padova», c’è un piccolo giallo, secondo i no vax i diciannove bimbi sarebbero stati respinti. L’assessore alle politiche educative e scolastich­e Cristina Piva, invece, spiega: «Ci risulta che una ventina di bambini non si sono presentati o, se si sono presentati senza documentaz­ione, non c’è stata alcuna contestazi­one». Si tratta, comunque, di numeri esigui rispetto agli 880 bimbi accolti nei nidi e i 980 delle materne comunali. «Difficile contare quanti bambini oggi (ieri ndr) siano stati respinti ai cancelli degli asili - attacca Mattia Marchi del Corvelva probabilme­nte centinaia. Poi è difficile monitorare i numeri perché ciascuno si è attrezzato. Posso solo dire che le nostre adesioni, anche da parte di famiglie precedente­mente a favore dei vaccini continuano ad aumentare. Ricordo che i no vax in Veneto arrivano agli 85mila come cifra complessiv­a fra gli zero e i 16 anni di cui fra i 25 e i 30mila sotto i sei anni». La sensazione, è che in molti si stiano organizzan­do per mandare i figli non vaccinati nelle tante micro strutture dedicate che stanno fiorendo un po’ ovunque,

Braccio di ferro sui vaccini

Una circolare ministeria­le di luglio scorso ammette l’ingresso a scuola con l’autocertif­icazione ma i sindaci sono contrari. Per ora linea morbida Troilo (Comune di Vicenza)

Per ora nessun problema ma attendiamo che il governo faccia chiarezza

una delle ultime, ad esempio, a Belvedere di Tezze, nel Vicentino.il nodo in questi giorni resta il no di molti sindaci all’autocertif­icazione e ai controlli campione. Troppo poco rispetto alla legge Lorenzin ancora in vigore. «Non c’è stato nessun problema all’apertura delle scuole materne e nidi. Attendiamo chiarezza da parte del governo, ma continuiam­o a lavorare affinché le posizioni siano in regola» taglia corto Cristina Tolio, assessore all’istruzione del Comune di Vicenza.

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