Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il 37enne morto dopo l’intervento L’autopsia non chiarisce le cause

- Antonio Andreotti

L’autopsia di ieri all’ospedale di Adria non ha chiarito le cause del decesso, avvenuto la scorsa venerdì notte nel nosocomio, dell’operaio 37enne di Taglio di Po Stefano Bedendi. Entrato al Pronto Soccorso del nosocomio adriese lo scorso giovedì sera per dolori all’addome, il 37enne è deceduto attorno alle 3.30 dopo esser stato operato.

L’esame autoptico di ieri non ha dato risposte chiare e il medico legale dovrà eseguire ulteriori esami prima di dare il proprio responso. All’autopsia hanno presenziat­o, tramite i loro consulenti di parte, anche i familiari di Bedendi.

Originario del Veneziano, a Cavarzere e residente a Taglio di Po con la moglie Eleonora sposata nel 2004 e due figlie minorenni, Bedendi ha avuto bisogno di rivolgersi all’ospedale di Adria nella tarda serata di giovedì per dei dolori alla pancia. Dopo un intervento chirurgico urgente con tecnica laparoscop­ia e che, spiega l’usl 5, «si è svolto senza complicazi­oni» sono intervenut­i i problemi.

Dopo che a Bedendi sono state asportate le cannule, al risveglio sono insorte difficoltà respirator­ie che, nonostante le terapie farmacolog­iche e le manovre di rianimazio­ne cardiovasc­olare, hanno causato nella notte il decesso. Secondo il padre del 37enne, Bedendi in ospedale è stato sottoposto a una Tac da cui sarebbe emersa un’infiammazi­one dell’appendice.

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La vittima Stefano Bedendi lascia moglie e due figlie minorenni

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