Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Asm, dopo le belle parole nessun fatto»
Benazzo (Cgil) contro l’agenzia di servizi funebri: «Operai senza futuro»
«A sei mesi dall’assurda situazione venutasi a creare in Asm Onoranze Funebri tutto tace. I 4 lavoratori con le loro famiglie, salvo la solidarietà, che a parole non si nega a nessuno, e gli impegni presi, sempre a parole, sembrano dimenticati». Davide Benazzo, segretario generale della Funzione Pubblica della Cgil Rovigo torna sul tema dei 4 lavoratori licenziati in tronco dall’ex Asm Onoranze funebri, azienda municipalizzata del Comune di Rovigo venduta a fine 2017 al privato Gruppo Lorandi, colosso della produzione di cofani e bare nel bresciano, a causa della scelta e delle indicazioni di Alessandro Duò presidente di Asm. «Il Signor Duò — attacca Benazzo — pubblicamente si era preso l’impegno di dare un futuro a queste famiglie, un futuro tolto con la scelta di vendere senza tutelare chi lavora. La beffa è poi vedere le pubblicità affisse che mostrano un’azienda che, dopo aver tagliato posti di lavoro, sta investendo ed aprendo nuove sedi a conferma dell’errore fatto nel vendere un patrimonio pubblico». Anche la consigliera comunale del Pd, Giorgia Businaro che nei mesi scorsi aveva perorato la causa attacca l’immobilismo del presidente Duò e dell’amministrazione del sindaco Massimo Bergamin: «Tante inutili parole dal parte sia del sindaco che di Duò e di alcuni consiglieri di maggioranza — attacca — Tutti hanno espresso solidarietà ai lavoratori, di cui loro stessi avevano causato il licenziamento con l’avvallo della vendita di Asm spa. Mi sembra di ricordare che i nuovi membri del cda di Asm spa avessero assicurato che si sarebbero occupati della questione. Al di là delle dichiarazioni alla stampa, hanno fatto qualcosa?». Poi il segretario generale del Funzione Pubblica Benazzo richiama Bergamin alle sue responsabilità: «Sindaco e amministrazione comunale si assumano la propria responsabilità sociale che ricoprono». (na. cel.)