Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Crac di Padova Tre, Borile in tribunale il 7 novembre
Il gup dovrà decidere se rinviare tutti a processo
parte di un pensionato contro una coppia di residenti del piano di sopra, negli ultimi giorni l’anziano U.D.S., 77 anni, è tornato in questura a presentare la sedicesima denuncia contro marito e moglie.
L’ultimo caso che ha richiesto anche l’intervento dei carabinieri risale al 5 settembre quando alle 23 circa l’anziano, mentre l’anziano guardava la tv a un volume probabilmente alto, il vicino si sarebbe avvicinato al portoncino d’ingresso urlando: «Ora sfondo la porta e ti ammazzo». In quell’occasione, l’uomo, spaventato, ha chiamato i carabinieri che hanno riportato la calma, parlando a lungo con la coppia al piano di sopra e poi posizionandosi con l’auto vicino agli appartamenti fino a che non hanno avuto la certezza che la situazione fosse del tutto tranquilla. L’indomani l’anziano è andato in questura a formalizzare la denuncia contro i due, nella quale ha voluto mettere nero su bianco anche un appello. «Chiedo alle istituzioni di aiutarmi in quanto la mia situazione psico-fisica non mi permette di subire atti del genere senza gravi conseguenze». L’ater è informata della battaglia che sta esasperando gli animi dei condomini, e già alle prime segnalazioni si è detta disponibile a una soluzione per mettere pace tra i residenti. (r.pol.)
È prevista per il 7 novembre prossimo in tribunale a Rovigo l’udienza preliminare in cui si deciderà se gli ex vertici di Padova Tre finiranno a processo. Sono in dieci a giudizio per falso, frode nelle pubbliche forniture, peculato, false fatture e false comunicazioni sociali tra il 2014 e il 2015. Nel registro degli indagati ci sono Stefano Chinaglia, e Stefano Tromboni, ex vertici della società Padova Tre e del Consorzio Padova Sud, Giampaolo Mastellaro, amministratore della cooperativa Ecofficina, Egidio Vanzetto, consigliere di Padova Tre, Alcide Nicchio, Angelo Donato, Gianmarco Rando e Patrizia Bazzi, tutti del collegio sindacale della società. E oltre a loro tornano ancora una volta i nomi di Simone Borile (direttore di Padova Tre) e Gaetano Battocchio, di Ecofficina, i cui guai giudiziari sembrano non finire mai visto anche il loro recente coinvolgimento nelle indagini sulla gestione dei migranti. Per quanto riguarda il fronte rifiuti sono 52 i Comuni che nel 2014 e 2015 si sono visti arrivare i piani economici «taroccati» (questa l’ipotesi d’accusa) dai vertici per incassare più soldi del dovuto. Borile e Chinaglia sono indagati anche per peculato, per non aver versato alla Provincia la quota parte della Tari incassata, e sempre i due, insieme a Battocchio e Mastellaro rispondono di false fatture per aver versato alla cooperativa 324 mila euro che non le erano dovuti. Secondo l’accusa sono stati nascosti quasi 15 milioni di perdite. (r.pol.)
Nuovo scontro
Il conflitto tra vicini sta andando avanti da anni
Quindici milioni Secondo l’accusa a tanto ammonta la perdita nascosta