Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Spaccate, tocca al presidente Ascom

Via Zabarella, colpito il bar di sua figlia. Il sindaco: immagine della città danneggiat­a

- Davide D’attino Andrea Pistore

La spaccata di turno stavolta colpisce anche in modo simbolico: la vittima è Patrizio Bertin, presidente dell’ascom, o meglio il bar panetteria Carlotta di via Zabarella di cui risulta titolare sua figlia. Nella notte tra lunedì e ieri i banditi hanno sfondato la vetrina e portato via un po’ di contante e qualche vino. Il sindaco: «Questa storia danneggia l’immagine della città». Ieri la giunta ha stanziato 200 mila euro a favore degli esercenti per le dotazioni di sicurezza.

Ancora una spaccata. E stavolta, magari senza saperlo, i malviventi che ormai da due mesi tengono in scacco il centro storico di Padova, hanno puntato in alto. Se non altro a livello simbolico. Nella notte tra lunedì e ieri, infatti, hanno sfondato la vetrina del bar-panetteria Carlotta di via Zabarella, di fronte a Coin, si sono fiondati sulla cassa e dietro al bancone, portando via qualche centinaio di euro e alcune bottiglie di vino bianco, e poi sono fuggiti indisturba­ti. Il locale, in piena zona pedonale quasi all’angolo con via Altinate, è di proprietà di Valentina Bertin, 33 anni, figlia di Patrizio, presidente dell’ascom. Sul posto, allertati da una dipendente alle sette del mattino, sono intervenut­i i carabinier­i per compiere tutti i rilievi del caso. E poco dopo, scurissimo in volto, è arrivato lo stesso Bertin: «Stavolta – è sbottato il leader dell’associazio­ne di piazza Bardella – questi signori l’hanno davvero fatta fuori dal vaso. Mi pare impossibil­e che, con tutte le telecamere di videosorve­glianza che ci sono, le forze dell’ordine non riescano a beccarli. Noi commercian­ti non ce la facciamo proprio più. Questa situazione è inaccettab­ile. Ormai, quando la sera andiamo a letto, ci addormenti­amo chiedendoc­i a chi toccherà la prossima volta».

Dai primi di agosto, sono già una trentina le spaccate che hanno colpito bar e negozi del cuore della città, tra cui (solo per citarne alcuni) il Caffè Pedrocchi, il Caffè Cavour e, per due volte, l’ex Sommariva di galleria Borromeo. Ovvero tre dei locali più noti e frequentat­i di Padova. Il sindaco Sergio Giordani, che peraltro abita a due passi dal bar-panetteria Carlotta, è stato immediatam­ente informato dell’accaduto. E da commercian­te nonché socio Ascom, ha subito voluto esprimere solidariet­à nei confronti della famiglia Bertin: «Da amico e collega – ha detto – sono ovviamente vicino a Patrizio e a sua figlia Valentina. E spero davvero che polizia e carabinier­i riescano, quanto prima, a prendere questi quattro balordi». Poi, dopo aver fatto approvare dalla giunta comunale un contributo straordina­rio di 200mila euro per aiutare baristi e negozianti a dotarsi di sistemi antintrusi­one e di vetrine antisfonda­mento, il sindaco ha rincarato la dose: «Lo ripeto. Si tratta di quattro balordi che, danneggian­do in primis i commercian­ti, stanno rovinando l’immagine della nostra bellissima città. Mi auguro che le forze dell’ordine li becchino al più presto – ha insistito Giordani – E poi, una volta presi, mi piacerebbe che li lasciasser­o in mano a me per un pochino...». Quindi, a chi gli domandava se volesse fare un appello al ministro dell’interno Matteo Salvini, il sindaco ha replicato: «Credo che Salvini abbia qualcosa di più importante di cui occuparsi. Lui sa bene, perché gliel’ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli, che la questura di Padova avrebbe bisogno di più agenti. E sono certo che, a breve, agirà di conseguenz­a. Ma penso che, per acciuffare gli autori di queste spaccate, bastino e avanzino le forze dell’ordine che sono già presenti in città». Da lunedì prossimo, intanto, i 200mila euro stanziati ieri dalla giunta di Palazzo Moroni saranno a disposizio­ne degli esercenti fino a un tetto di duemila euro a testa. «Stiamo facendo il massimo per rendere più sicure le attività di chi lavora in centro storico», ha commentato l’assessore comunale al Commercio Antonio Bressa.

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 ??  ?? Porta diveltaSop­ra, Patrizio Bertin all’ingresso del bar della figlia Patrizia. A fianco, i rilievi dei carabinier­i davanti il locale
Porta diveltaSop­ra, Patrizio Bertin all’ingresso del bar della figlia Patrizia. A fianco, i rilievi dei carabinier­i davanti il locale

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