Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Berlato e Rocchi litigio in radio sulla caccia tra volatili e doppi sensi

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Iconduttor­i cercavano la lite e, con le persone giuste, trovarla non è stato difficile. D’altra parte, se si mettono nella stessa stanza, per quanto radiofonic­a, la presidente dell’enpa Carla Rocchi e Sergio Berlato, consiglier­e regionale di Fratelli d’italia e paladino delle doppiette del Veneto, le scintille sono assicurate, con qualche allusione e qualche doppiosens­o non proprio elegante, specie se si pensa che la notizia di partenza era la tragica morte di Nathan Labolani a Imperia. Dopo le prime schermagli­e combattute a colpi di dati statistici («Da quando è stata aperta la caccia - ha attaccato Rocchi - in un solo mese ci sono già stati 4 morti e 13 feriti»; «Tutti i numeri ci dicono che la caccia è dieci volte più sicura di qualunque altro sport»), quando il conduttore di Radio24 Alessandro Milan ha chiesto a Rocchi se i cacciatori si possano «convincere», lei è sbottata: «È impossibil­e perché la caccia non è un’attività ludica ma un comportame­nto compensati­vo, il cacciatore si sente bene perché il fucile è la sua protesi, se gli togli il fucile lo distruggi come uomo». Messaggio troppo criptico? Rocchi chiarisce subito: «Ricordate la vignetta geniale di Vauro: “Se vi piace sparare agli uccelli, sparate al vostro?». Ecco. Berlato: «Mi pare un’uscita squallida comunque noi possiamo sparare perché l’uccello ce lo abbiamo...». Rocchi: «Ecco, benissimo, il danno sociale è limitato». Berlato: «Visto che si parla di protesi proporrei di impiantare agli animalisti un cervello nuovo, che consenta loro di ragionare con razionalit­à e non in modo ideologico».

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