Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Euganeo, svolta più vicina «Bonetto e i suoi soci hanno trovato gli investitori»
L’ottimismo di Bonavina: «Presto il piano nei dettagli»
«Questo stadio fa c…». I tifosi biancoscudati, in occasione di ogni partita casalinga del Calcio Padova, non fanno che ripeterlo. D’altronde, sin dal giorno della sua inaugurazione nell’estate di 24 anni fa, l’euganeo di viale Rocco non è mai piaciuto a nessuno. In particolare a chi, fino a giugno 1994, ha frequentato gli spalti del mitico Appiani di via Carducci, abbandonato proprio in favore dell’allora nuovo impianto a due passi da corso Australia. Tutta colpa, in primis, della presenza della pista d’atletica e quindi della distanza delle tribune dal terreno di gioco. Le polemiche, nell’ultimo quarto di secolo, non si sono mai arrestate. Così come i tentativi, finora vani, di mettere mano allo stadio per renderlo più godibile dal pubblico. Adesso, però, qualche spiraglio sembra esserci. Ai primi di agosto scorso, come si ricorderà, il presidente del Calcio Padova, Roberto Bonetto, era uscito allo scoperto, presentando uno studio di fattibilità che, con un investimento compreso tra i 60 e i 70 milioni di euro, prevedeva l’abbattimento (a stralci) dell’euganeo e la costruzione di un nuovo impianto (più piccolo e senza pista d’atletica) sul modello del Benito Stirpe di Frosinone, con attorno anche i nuovi campi d’allenamento della squadra biancoscudata, un albergo, alcune attività commerciali e un centro di medicina sportiva. Un’opera, si era detto, finanziata interamente dai privati.
Già, ma da chi? Bonetto e il più forte tra i suoi soci, il francese Joseph Oughourlian, dovrebbero rivelare i nomi degli investitori tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. Così, almeno, si aspetta l’assessore cittadino allo Sport, Diego Bonavina: «L’ultima volta che ci siamo visti, una decina di giorni fa, mi hanno assicurato che il piano economico-finanziario è pronto, con tutte le coperture necessarie. E dunque spero e credo che, a breve, ci illustreranno nel dettaglio quali sono le loro intenzioni». Insomma, il progetto c’è. E ci sarebbero pure i privati interessati a sostenerlo. Nell’attesa, l’assessore Bonavina fa sapere che la nuova viabilità attorno all’euganeo nei giorni delle partite, con il divieto di percorrere viale Rocco, non è stata decisa dal Comune, bensì dalla questura: «Sono le forze dell’ordine che, a partire da questa stagione, hanno stabilito di separare gli accessi dei tifosi locali da quelli ospiti. Quindi i primi possono arrivare soltanto da Sud, mentre gli altri soltanto da Nord. Peraltro – sottolinea l’esponente della Lista Giordani – il provvedimento è stato concordato con il Calcio Padova senza che noi potessimo mettere bocca».
Ecco la data, comunicata ieri dalla Regione. Si svolgeranno domenica 16 dicembre prossimo i referendum per pronunciarsi a favore o contro l’istituzione dei nuovi Comuni di Terre Conselvane e Fortezza d’adige. La prima consultazione popolare coinvolgerà i cittadini di Conselve, Terrassa e Cartura. L’altra, invece, quelli di Masi e Castelbaldo. Se vinceranno i Sì, con l’okay alle due fusioni, i primi sindaci dei nuovi paesi, abitati rispettivamente da 17.500 e 3.300 persone, saranno eletti a primavera 2019. (d.d’a.)
«Ti brucio vivo se non saldi il tuo debito». Eduard Ndoj, pusher albanese di 41 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Casalserugo per estorsione aggravata al termine di una lunga indagine. L’uomo ha minacciato di morte un suo cliente 35enne che fa l’operaio a Piove di Sacco e che aveva un debito con lo spacciatore di 3.400 euro. L’uomo ha denunciato tutto ai militari, che hanno incastrato lo straniero quando la vittima ha racimolato 600 euro e si è incontrata col pusher.