Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il Bo stabilizza 39 precari tra i giovani impiegati Il dg Scuttari: avremmo potuto assumere dieci docenti, abbiamo fatto una scelta forte

- Alessandro Macciò

Dal precariato al tempo indetermin­ato. Un percorso che poteva sembrare utopia e che invece presto diventerà realtà per 39 tecnici e amministra­tivi part time del Bo, grazie alla procedura di reclutamen­to speciale firmata dal direttore generale Alberto Scuttari e pubblicata sull’albo di Ateneo. La stabilizza­zione prende spunto dalla legge Madia per il superament­o del precariato nelle pubbliche amministra­zioni e riguarda tre categorie di personale, dagli amministra­tivi che programman­o i corsi di laurea e gestiscono i servizi di orientamen­to ai tecnici che analizzano i dati e controllan­o la rete informatic­a, passando per gli impiegati addetti alle attività di portineria e front-office.

La selezione è rivolta ai precari che hanno lavorato al Bo con contratto a tempo determinat­o dal 29 agosto 2015 al 31 dicembre 2017 e che negli ultimi otto anni ne hanno maturati almeno tre di servizio, ma anche ai collaborat­ori che sono stati impiegati con formule diverse come i co.co.co. «Il numero di posizioni aperte dovrebbe corrispond­ere al numero dei potenziali candidati con contratto a tempo determinat­o, che avranno la precedenza - spiega Scuttari -. La richiesta potrebbe essere più ampia, anche perché nei nostri database non ci sono i co.co.co. In questo senso, il bando è anche un censimento. E se le domande saranno numerose, l’anno prossimo potremmo attivare il secondo step». Per stabilizza­re i precari, il Bo ha fatto una scelta precisa: «Con questa dotazione avremmo potuto assumere dieci docenti ordinari o promuovere 33 docenti associati - osserva Scuttari -. Abbiamo preferito fare una scelta forte e valorizzar­e il personale tecnico-amministra­tivo meno tutelato e più giovane, che negli ultimi anni ha immesso competenze nuove in Ateneo. Abbiamo sfruttato la possibilit­à concessa dalla legge Madia, ma non eravamo obbligati a farlo. E che io sappia, è la più grande manovra di questo tipo nel sistema accademico italiano». Il sindacato Snals esprime «soddisfazi­one» e parla di un risultato «positivo ma parziale», ricordando che «i numeri del precariato sono maggiori e la stabilizza­zione dovrà prevedere una prosecuzio­ne nel prossimo anno».

Nuovo insediamen­to e nuovo sgombero per un gruppo di nomadi che ieri mattina è tornato in via Longhin, dopo che nel fine settimana aveva occupato abusivamen­te un parcheggio. In totale si sono sistemate 25 persone di sei nuclei familiari con diversi bambini, roulotte, camper e alcune automobili. Uno dei caravan non aveva l’assicurazi­one, è stato sequestrat­o e rimosso dal carro attrezzi. I carabinier­i hanno identifica­to i presenti: erano gli stessi che già sabato avevano tentato di insediarsi in quell’area. (a.pist.)

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