Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Polo natatorio, domani l’appello Il Comune spera in un accodo ma sul lodo Unipol tira dritto

- (n.c.)

Per il rebus piscine Palazzo Nodari spera in una soluzione all’ultimo miglio, prima dell’udienza fissata per domani in Corte d’appello a Venezia. In municipio si spera in un ulteriore tempo supplement­are nella trattativa con Unipol Banca, sfruttando i 60 giorni concessi per le comparse conclusion­ali e i 20 ulteriori per le memorie di replica, precedendo la sentenza che definirebb­e la composizio­ne del contenzios­o. Il rischio è che il Comune possa sborsare fino a 10 milioni di euro, tra gli 1,4 del lodo Baldetti (definito in conciliazi­one per la ritardata consegna ai privati dei terreni delle vecchie piscine di Porta Adige, dove oggi c’è un supermerca­to) e gli 8,5 che potrebbero derivare dalla peggiore interpreta­zione della clausola di surroga, prevista dalla convenzion­e siglata tra Comune e Veneto Nuoto (società costituita all’epoca da Padova Nuoto con Ccc, Cles, Guerrato, Reale).

L’atto, sottoscrit­to nel 2006 negli ultimi giorni della giunta di Paolo Avezzù, oggi presidente del consiglio comunale, prevede che il Comune subentri alle obbligazio­ni del gestore, in caso di inadempien­za verso la banca finanziatr­ice, appunto Unipol. L’istituto di credito bolognese sarebbe determinat­o a mantenere la posizione, rafforzata dalla confermata richiesta di fallimento per Veneto Nuoto. Il Comune, che pure ha accantonat­o le somme necessarie in bilancio, cercherà di perseguire l’obiettivo di chiudere con un esborso di 2,3 milioni di euro, come ipotizzato a gennaio scorso, quando il sindaco Massimo Bergamin annunciò la chiusura della vicenda, invece ancora aperta.

L’attesa Garanzie: si cerca una svolta nel contenzio so con la banca

Il timore Un esito negativo potrebbe costare al municipio fino a 10 milioni

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