Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Etra, l’indagato Targhetta si difende «Mai promosso operazioni illecite»
Ma Levorato conferma: «Verso di me tentativo di corruzione»
«In merito all’indagine sulle proroghe degli appalti del servizio asporto rifiuti di Etra, che mi vedrebbe in qualche modo coinvolto, ritengo di dover affermare sin d’ora di non aver mai avuto rapporti con la società del signor De Vizia e di non aver, quindi, mai inteso prestarmi ad operazioni illecite. Avrò modo di chiarire la mia posizione all’autorità giudiziaria e agli inquirenti nel pieno rispetto delle attività della magistratura». Questo il commento di Enzo Targhetta alla notizia dell’indagine aperta sul suo conto dalla procura di Padova per istigazione alla corruzione. Tra il 2015 e il 2016 Targhetta, ex presidente della società pubblica Asi, partecipata di Etra, avrebbe offerto più di una tangente di poco più di duemila euro l’una al presidente del Consiglio di gestione Andrea Levorato per favorire le proroghe. Stando a quanto rilevato dalla squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza di Cittadella, Targhetta avrebbe spinto per non fare i bandi, favorendo così la società di servizi ambientali De Vizia. Il caso è emerso dopo la contestazione di un danno erariale da un milione e mezzo di euro a tre manager di Etra, che avrebbero concesso servizi in proroga per due anni (il più consistente proprio a De Vizia) violando la normativa sugli appalti. «Confermo di essere stato oggetto di un tentativo di istigazione alla corruzione, a seguito del quale ho immediatamente allertato l’autorità giudiziaria» afferma Andrea Levorato, presidente del Cdg dal 2015. «Fino ad oggi ho dovuto mantenere il più stretto riserbo sulle indagini afferma ancora - ma da subito mi sono attivato per adottare una serie di azioni importanti in Etra. Insieme al precedente Consiglio di sorveglianza e ai consiglieri di gestione abbiamo adottato il regolamento sullo whistleblowing (meccanismo che tutela i dipendenti che segnalano irregolarità ndr), il principio della rotazione dei fornitori e il nuovo regolamento anticorruzione».