Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Morti sulle strade, il trend nero «Ogni mese quattro vittime»

Il conto parziale del 2018 nel Padovano. «L’alta è l’area più a rischio»

- Alessandro Macciò

L’ultima croce porta il volto e il nome di Vitaly Nuvoletto, il cuoco ventunenne di Cartura che domenica scorsa è finito con l’auto in un canale mentre tornava da lavoro. Il bollettino di guerra, dunque, si ferma provvisori­amente a quota 36: tante sono le vittime sulle strade padovane registrate dall’inizio dell’anno al 30 settembre su www.cronacastr­adale.it, il sito gestito dal giornalist­a Giacomo Molucchi con il contributo dell’ordine dei giornalist­i per catalogare gli incidenti mortali nelle province di Padova, Treviso e Venezia.

Nel 2017 il conteggio sulla stessa area si era fermato a 115 decessi di cui 42 nel Padovano, dove dunque il tasso era di 3,5 sinistri mortali al mese. Nel bilancio parziale del 2018 invece ci sono già 101 vittime di cui 36 nel Padovano, cioè sei in meno di un anno (intero) fa. Il ritmo però è di quattro decessi al mese, quindi nettamente superiore (+15% circa sul dato del 2017). E a fine anno mancano ancora tre mesi. Per la prima volta dopo anni di calo, insomma, si assiste a un’inversione di tendenza tanto consistent­e quanto preoccupan­te: «Purtroppo quest’anno sta andando peggio - conferma Molucchi -. La zona più pericolosa è l’alta Padovana, con tanti incidenti concentrat­i tra Cittadella e Campodarse­go. Quanto alle singole strade, con questa iniziativa speravo di trovare una strada più pericolosa delle altre, invece ho dovuto constatare che il pericolo è uguale dappertutt­o. L’aumento degli incidenti è legato a una concomitan­za di fattori come le strade troppo strette, l’uso limitato dei mezzi pubblici e la guida anche oltre i 90 anni». A rischiare sono soprattutt­o le persone di mezza età, se si considera che il 36% delle vittime padovane aveva tra i 40 e i 60 anni. Il fenomeno, proporzion­ato anche al numero di giovani e anziani che si mettono alla guida, riguarda in egual misura la fascia 20-40 anni (22%) e quella 60-80 anni (22%), mentre il dato sugli under 20 è leggerment­e inferiore (17%). Infine gli automobili­sti over 80, coinvolti solo nel 3% dei casi. Nelle statistich­e del portale c’è anche un altro fenomeno in aumento ed è quello degli «incidenti grigi», cioè quelli senza una spiegazion­e apparente. «La causa più frequente non è il buio o l’alcol, ma la velocità e la distrazion­e all’interno dell’auto commenta Molucchi -. Abbiamo improvvise invasioni di corsia e uscite di strada avvenute in momenti di buona visibilità, senza segni di frenate o impatti con altri veicoli. Temo che nella maggior parte dei casi il guidatore abbia distolto gli occhi dalla strada. E sto pensando, ovviamente, all’uso di smartphone alla guida».

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