Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Traffico di rifiuti Crepaldi patteggia

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Patteggiam­ento in arrivo per Mario Crepaldi, ex dipendente «Coimpo» a processo per il presunto traffico illecito di rifiuti dallo stabilimen­to adriese dove il 22 settembre 2014 morirono sul lavoro quattro persone. Ieri il giudice ha stralciato la sua posizione rispetto agli altri due imputati, Mauro Luise e Gianni Pagnin, per i quali va avanti il processo.

Invece attesa per fine ottobre la decisione del collegio civile che ieri ha esaminato la richieste di decadenza del sindaco di Rosolina Franco Vitale (avvocati Luigi Migliorini, Cristina Mazzucco e Donato Silvestre)

Scontro a Rosolina Incompatib­ilità del sindaco Vitale, il giudice si riserva di decidere sul ricorso di Massaro

da parte del consiglier­e leghista di minoranza Pako Massaro (avvocato Matteo Sacchetto). Quest’ultimo ha avviato un’azione popolare, che permette a tutti di avviare azioni giudiziari­e al posto del Comune di residenza se questo non si è attivato per tutelarsi da presunti abusi contro la Pubblica amministra­zione.

Secondo Massaro il primo cittadino è incompatib­ile con la carica perché Raffaele Vitale, suo fratello nonché socio e amministra­tore della «Società Ecotecnica Polesana Srl» cui fa capo il 49 per cento della Rosolina Project Srl, nel 2006 si è visto affidare un «project financing» per il completame­nto, ampliament­o e gestione per 25 anni del cimitero rosolinese. All’articolo 61 del Testo unico sugli enti locali si legge che «non possono ricoprire la carica di sindaco o di presidente della Provincia coloro che hanno ascendenti o discendent­i, ovvero parenti o affini fino al secondo grado che coprano nelle rispettive amministra­zioni il posto di appaltator­e di lavori o di servizi comunali o provincial­i o in qualunque modo loro fideiussor­e».

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