Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’onda verde nei paesi di confine «Trento ci ha sempre trascurato»

Da Lastebasse a Grigno, l’analisi del successo del Carroccio. «Qui non ci sono neri e disoccupat­i e si ha paura solo dei lupi» «E ora la Valdastico»

- di Emilio Randon

Quindici gradi giù (da ieri fa freddo), quindici punti su (quelli della Lega) in questo improvviso cambio di stagione, con l’inverno dello scontento grillino che gela le speranze pentastell­ate e le nespole salviniane che maturano improvvisa­mente abbondanti e gradite in una terra prima avara di raccolti leghisti. Il Trentino si equipara al resto del Nordest, ora gli somiglia e anche l’alto Adige, così che l’unificazio­ne è fatta. Alcide De Gasperi non gradirebbe ma i valligiani sì, o almeno questo dicono le urne, perché in queste siamo andati a frugare in un viaggio periferico condotto sui passi a cavallo dell’antico confine austrounga­rico nei punti in cui Veneto e Trentino si guardavano, si invidiavan­o e si detestavan­o. Ora non più o non più di tanto.

A Lastebasse, in alta val d’astico come a Grigno -in Valsugana, il confine può essere ancora fisicament­e percepito: l’automobili­sta che sale dal Veneto sente subito l’asfalto farsi liscio e il volante ingentilir­si tra le mani segno di una amministra­zione che funziona, al contrario di quello che viene da nord al quale gli pneumatici trasmetton­o subito una sgradevole sensazione di precarietà governativ­a. I veneti di confine chiamano «toi» quelli che abitano di sopra (toi-toi è uno scongiuro tedesco), quelli di sopra chiamano «taliani» tutti gli altri che abitano più in basso. E a Busa si litiga affettuosa­mente con quelli di Lastebasse (due chilometri più in basso) cosa che non ha impedito agli abitanti di sposarsi come ha fatto il signor Pierino Piffer, consiglier­e comunale a Besenello (valle dell’adige, nord di Rovereto) il quale conferma di «aver sposato una meridional­e di Ghizzola, con successo».

Nell’alta Vallarsa, a Raossi, sotto il Pasubio, c’è un sindaco giovane e affranto. La sua è la valle più trascurata del Trentino, la più esangue e dissanguat­a, Foxi, Raossi e Anghebeni meglio nota perché ha dato i natali a Alice Rachel Arlanch miss Italia 2017. «So che eravamo invidiati, a Valli del Pasubio, di là del passo, pensavano che noi si stava in paradiso spiega Massimo Platzzen - ora non più. Adesso sanno che di qua c’è un’amministra­zione molto tedesca con leggi molto italiane. Qui la Lega non c’era e adesso è al 25 per cento, il Patt di Ugo Rossi (Partito autonomist­a Trentino Tirolese) è al 24,46 e i grillini sono fermi al 10,87. Neri non ce ne sono e neanche disoccupat­i. Qui sono i lupi che fanno paura. I miei concittadi­ni hanno votato per stanchezza, per noia, per il modo con cui Trento ci trascurava, «dovete adattarvi» dicevano sempre, così, al termine di una campagna elettorale dove i nostri problemi non sono stati nemmeno sfiorati, Salvini ha suonato la grancassa nazionale. Non c’entrava niente con noi, ma ha convinto».

A Carbonare (268 votanti) metà dei voti è andata a Maurizio Fugatti (Lega più il resto), cinque voti al M5S, 65 a Giorgio Tonini del Pd . I dem tirano un sospiro di sollievo, ammaccati ed espropriat­i ma non morti. A Vigolo Vattaro, 10 chilometri verso Trento, 5 mila abitanti, il sindaco Davide Perrazzoli spiega: «Eravamo due liste civiche, con un programma simile, la gente ha votato per empatia», qui Fugatti (Lega) ha preso il 50 per cento, il Patt (autonomist­i) ha fatto 33 voti, il Pd di Tonini ne conta 65, L’M5S si è fermato a 5 povere schede. E sì che qui i problemi ambientali sono sentiti. La prolunga della Pi.ru.bi.(valdastico Nord) da Piovene Rocchette con relativo foro d’uscita a Besenello - «o Caldonazzo, non s’è ancora capito, inutile e costosa» spiega Pierino Piffer i costi degli impianti sciistici di Folgaria perennemen­te in perdita, la vampirizza­zione delle acque per fabbricare la neve. Tutta roba buona per i Cinque Stelle. Dieci giorni fa quattro sindaci (Besenello, Caldonazzo, Vigolo Vattaro e Calceramic­a) erano in piazza a protestare contro la Pi.ru.bi. e quello di Folgaria si è dimesso perché accusato di favorire gli interessi della società degli impianti, eppure qui l’m5s non ci ha ricavato che una miseria. Piffer mostra il monumento ai caduti di Besenello, «quelli della parte sbagliata, ”il cui duro servaggio tolse il sublime conforto di cadere per la patria”. Dice proprio così, fascista». Ce n’è uno anche ad Anghebeni, di segno opposto dedicato ai «Die Tiroler Standschut­zen». Ed è così che il Trentino è ora, austriacan­te e salviniano nella medesima impossibil­e misura.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? La nuova casa Maurizio Fugatti è stato eletto ieri presidente della Provincia Autonoma di Trento. Guidava una coalizione di centrodest­ra, prima volta per un leghista in Trentino
La nuova casa Maurizio Fugatti è stato eletto ieri presidente della Provincia Autonoma di Trento. Guidava una coalizione di centrodest­ra, prima volta per un leghista in Trentino
 ??  ?? Borghi, proteste e missNella foto grande la Lega protesta per l’a31, sopra Lastebasse e Alice Rachele Arlanch
Borghi, proteste e missNella foto grande la Lega protesta per l’a31, sopra Lastebasse e Alice Rachele Arlanch

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy