Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Non vanno a scuola arriva la polizia e li porta in comunità
Il padre si barrica in casa, poi apre la porta e si sente male. C’è un ordine del giudice
Avevano tentato per tre volte di eseguire un ordine del giudice e non c’erano riusciti. Ieri la polizia è arrivata in forze per allontanare dai genitori due bambini che non andavano a scuola da oltre un anno. La famiglia prima si è barricata in casa, poi il padre si è sentito male. I due ragazzini sono stati portati in comunità come da richiesta del giudice.
Bambini barricati in casa, le urla dei genitori, poi un malore del padre e l’arrivo dell’ambulanza. Momenti di tensione in mattinata sul litorale, tra un nucleo famigliare di jesolani e una ventina di persone, tra poliziotti e sanitari dell’ulss4 intervenuti per far rispettare l’ordinanza di allontanamento firmata da un giudice.
L’ordinanza riguardava due bambini in età scolare, che alla fine sono stati prelevati e trasferiti in una comunità protetta. La polizia del litorale ci aveva provato tre volte in passato ma invano a causa dell’ostruzionismo dei genitori. Il quarto tentativo compiuto ieri mattina con l’intervento massiccio delle forze di polizia è stato invece portato a termine.
Secondo una prima ricostruzione, la causa dell’allontanamento sarebbe stata generata dal fatto che i due bambini non andavano a scuola da oltre un anno per volontà (o comunque per disinteresse) dei genitori. Il motivo? I più vari secondo chi è intervenuto sulla vicenda, su cui tutti si sono chiusi nel massimo riserbo. Il caos generato al momento dell’arrivo delle forze di polizia non è tuttavia passato inosservato:vicini di casa e residenti del quartiere si sono ritrovati di fronte ad uno scenario incredibile. I genitori si erano barricati in casa con i figli e solo grazie all’intervento di uno psicologo dell’azienda sanitaria, alla fine hanno ceduto aprendo l’ingresso della loro abitazione. Poi però la discussione sarebbe degenerata sino a quando il padre dei due figli si è accasciato a terra in preda ad un malore.
Immediata la richiesta di un’ambulanza piombata in pochi minuti sul posto e rimasta lì sino ad operazione conclusa senza tuttavia trasferire nessuno in ospedale.
Molti nella zona del fatto si sono interrogati su come sia stato possibile arrivare ad un simile epilogo. E in molti si sono chiesti: perché nessuno è riuscito a trovare una soluzione diversa all’intervento coatto delle forze dell’ordine? Visto il contesto particolarmente delicato non si potevano studiare soluzioni alternative?
Secondo indiscrezioni del caso tempo addietro si erano occupati i servizi sociali comunali che, secondo indiscrezioni, di recente avrebbero abbandonato il campo. In questo modo la palla è passata ai dirigenti scolastici che, notando la presenza sempre più rara e poi la totale assenza da scuola dei due bambini avrebbero segnalato il problema alle autorità preposte mettendo in moto il percorso previsto dalle legge, ovvero l’allontanamento e probabilmente poi l’avvio di una procedura di affido.
Il caso di Jesolo evoca in qualche modo quanto avvenuto nel 2012 a Cittadella dove la polizia era intervenuta a scuola per allontanare un undicenne dalla famiglia sempre per ordine di un giudice. Un filmato registrato nel momento del prelievo forzato aveva creato scalpore e discussione in tutta Italia e la vicenda, animata dalla contesa dei due genitori, si è trascinata a lungo nelle aule di tribunale.