Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il M5s si «allea» con Pd e Leu per la Pedemontana
Mozione in Consiglio sostenuta da un’insolita alleanza. Berti: «In settimana novità dal Mit»
Un tavolo tecnico o un «tavolo di trasparenza» sulla Pedemontana da istituire in Regione. Questa la richiesta congiunta di M5s, Pd e Leu. Un’«alleanza» inedita che rafforza la battaglia dei pentastellati. Oggi il capogruppo Manuel Brusco andrà dal presidente della commissione Via nazionale e Jacopo Berti annuncia novità dal Mit.
Pedemontana, il feuilleton continua. E con due novità. Dopo l’incontro dei giorni scorsi fra i pentastellati veneti, consiglieri regionali e parlamentari, in delegazione al Mit, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si sta lavorando per verificare se ci siano «competenze di controllo nazionali» nonostante l’opera sia al 100% regionale. Tradotto: il M5s veneto ha ottenuto dal «proprio» ministro Danilo Toninelli, che si scavi a fondo per trovare un appiglio che consenta di riportare il dibattito sull’assetto finanziario della superstrada fra Vicenza e Treviso sotto il controllo statale. E l’appiglio dovrebbero essere quei 620 milioni con cui lo Stato ha contribuito inizialmente al project financing.
«Per ora non aggiungiamo di più - spiega il consigliere regionale del M5s Jacopo Berti - ma confidiamo di avere risposte da Roma in settimana». L’annuncio è arrivato ieri nel corso di una conferenza stampa per presentare una mozione sulla Pedemontana a Palazzo Ferro Fini. Mozione che sarà discussa nel prossimo consiglio regionale. E che presenta un elemento inedito: la firma congiunta con il Partito Democratico, con Piero Ruzzante di Leu e Cristina Guarda di Amp (Alessandra Moretti Presidente), insomma, con i gruppi di opposizione di centrosinistra.
La richiesta alla maggioranza leghista è di aprire quanto prima un tavolo tecnico regionale che Ruzzante ribattezza «un tavolo per la trasparenza». L’abbrivio lo dà l’ultima richiesta di chiarimenti inviata da Antonio Mezzera, della Sezione centrale di controllo della Corte dei conti di Roma.
«Siamo convinti - spiega il capogruppo pentastellato Manuel Brusco - si tratti di una mozione di buon senso che, pare di capire potrebbe incontrare il favore anche di qualche consigliere di maggioranza». Nel mirino i punti sono sempre gli stessi: archiviato il sogno di fermare l’opera, ora ci si concentra sul terzo atto convenzionale che inguaierebbe la Regione con un «contratto capestro» che addossa il rischio alla parte pubblica sulla base di una stima dei flussi di traffico che si chiede di rifare e sull’impatto ambientale. «Per non parlare - aggiunge Brusco - dei problemi del Consorzio Sis in altre zone d’italia, ad esempio per il cantiere che ha sulla Roma-latina o la recente chiusura del cantiere del passante ferroviario a Palermo con il licenziamento di 250 persone. A un soggetto inaffidabile garantiamo un guadagno fuori scala di 5 miliardi».
Nel provvedimento M5s, Pd, Leu e Amp chiedono un tavolo tecnico regionale per arrivare alla revisione migliorativa della concessione della Pedemontana. «Serve uno scenario alternativo - aggiunge il capogruppo Pd, Stefano Fracasso - qui parliamo di stime di traffico irrealistiche con l’aggiunta di tariffe più elevate di quelle del Passante, chi sceglierà di percorrere la Pedemontana? Alla fine la pagheranno due volte i cittadini veneti». Piena sintonia anche per Ruzzante: «Bene che le forze di opposizione si uniscano, bene che il M5s dimostri la sua capacità di autodeterminarsi sul territorio». E, il M5s non si ferma, neppure sul piano ambientale, Brusco sarà oggi a Roma dal presidente della Commissione Via (Valutazione di impatto ambientale) nazionale. «È ora di finirla. - conclude Berti - Chiederemo una seduta pubblica del consiglio regionale di tutti i soggetti coinvolti». E l’ultima stoccata è di Ruzzante: «Non è un caso che Mezzera insista da Roma, nel corso dell’ultima parifica della Corte dei conti regionale è passata inosservata una dichiarazione significativa dei magistrati veneti che hanno dichiarato di non potersi pronunciare sui project, inclusa la Pedemontana, “perché sono di competenza nazionale”, appunto».
Stefano Fracasso Qui parliamo di stime di traffico irrealistiche e di pedaggi più alti di quelli del Passante di Mestre, finirà che i cittadini veneti pagheranno due volte
Piero Ruzzante Non è un caso che la Sezione di controllo della Corte dei Conti insista, la competenza in questo caso è nazionale, serve un «tavolo della trasparenza»