Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Terremoto, la solidarietà fa flop Il fondo si ferma a 550 euro
Dopo 6 anni sul conto corrente regionale. I sindaci: «Capitolo ormai chiuso»
Cinquecento e cinquanta euro, non un centesimo di più. È quanto raccolto in sei anni sul conto corrente di solidarietà aperto per l’emergenza dalla Regione e che verranno utilizzati per ripristinare i danni causati dal sisma in Polesine. Non una cifra da record in termini di partecipazione. Ma dall’altra parte se la solidarietà per il Veneto colpito dal sisma ha fatto flop secondo molte amministrazioni è perché la macchina degli aiuti governativi ha funzionato quasi subito. I comuni polesani colpiti erano stati Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Occhiobello e Stienta. Con un’ordinanza firmata dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nella sua veste di Commissario Delegato per gli interventi in favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012, un milione e 815 mila euro furono stanziati per finanziare interventi di messa in sicurezza antisismica da parte delle imprese in Polesine. Fondi che hanno risolto buona parte dei danni. «Se i soldi raccolti sono stati così pochi forse è anche perché il Veneto è stato colpito marginalmente dal sisma», dichiara Daniele Chiarioni sindaco di Occhiobello. Per il Comune al confine con l’emilia Romagna tutti gli edifici colpiti dal sisma sono stati sistemati e altrettanti messi in sicurezza. «Ad oggi le scuole, le chiese e gli edifici pubblici danneggiati sono ok –dichiara ancora Chiarioni - Probabilmente se la macchina della solidarietà privata non ha funzionato è perché per una volta, ha funzionato quella degli aiuti statali». Ma un suo collega, il sindaco di Ficarolo, Fabiano Pigaiani fa notare: «Evidentemente, il resto del Veneto, almeno a livello di opinione pubblica, non ha percepito che il terremoto del 2012 ha riguardato la nostra regione, anche se una sua zona periferica. Ci è andata meglio con il conto corrente di solidarietà che abbiamo aperto come Comune, raccogliendo decine di migliaia di euro, con due donazioni singole molto importante». Intanto i 550 euro, somma «esigua», come sostiene la delibera, per attivare un progetto di intervento di qualsiasi tipo sui territori colpiti dal sisma, passeranno dal conto corrente di solidarietà «Regione Venetoemergenza terremoto in Veneto» ad un altro conto che li dirotterà a sua volta sulla provincia di Rovigo. Per quanto pochi, tutti i soldi saranno impiegati sul territorio interessato.
” Pigaiani (Ficarolo) Troppo periferici Il sisma non ha fatto notizia