Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Trenta gradi e il Föhn che soffia Ecco la benzina che l’ha acceso

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(d.o.) I primi segnali li dà l’agordino, con 27 gradi alle 11. Poche ore prima, la minima non ne aveva superato i tre. Passano i minuti, si sposta il föhn, il vento caldo di caduta che ieri ha portato l’estate a novembre in gran parte del Nord Italia e ha contribuit­o ad alimentare le fiamme dell’incendio della valle di San Lucano. A mezzogiorn­o tocca a Belluno, dove si arriva a quota 29 gradi. All’una è il turno di Feltre, dove viene superata la fatidica soglia dei 30. Per le stazioni Arpav la cui serie storica inizia negli anni ‘90, si tratta del record di ottobre, raggiunto peraltro a fine mese, quando su quelle stesse montagne non sarebbe strano vederci la neve. «L’aria già calda in quota - spiega il previsore Arpav Antonino Bonan - è stata ulteriorme­nte rafforzata dal gradiente barico, azzerando il tasso di umidità». Purtroppo le condizioni ideali per un incendio. Proprio sulle montagne e sulle valli bellunesi sono previsti, nel fine settimana le piogge più intense, dopo un lungo periodo di assenza di precipitaz­ioni. Le prime proiezioni ipotizzano accumuli oltre i duecento millimetri. Le temperatur­e, al momento, resteranno sopramedia.

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