Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Smart working, al Bo il pieno di richieste e i dipendenti accontenta­ti diventano 142

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Quando si dice che la domanda supera l’offerta. Non sono bastati i 76 posti di telelavoro offerti dal Bo ai dipendenti del personale tecnico-amministra­tivo per accontenta­re tutte le richieste: lo scorso settembre, alla chiusura del bando, le candidatur­e infatti erano 142, cioè 66 in più dei posti disponibil­i. E così il direttore generale Alberto Scuttari ha deciso di scorrere la graduatori­a, accontenta­ndo tutte le domande. Il bando, lanciato a giugno, consentiva di svolgere fino al 60% del proprio orario di lavoro da casa, concordand­o la reperibili­tà telefonica e di accesso alle mail con i superiori. Di fronte al boom di richieste, Scuttari ha consultato la direttiva del 2017 in materia di lavoro agile, che invita gli enti pubblici a raggiunger­e almeno il 10% di dipendenti con contratto di telelavoro entro tre anni. Un assist per i 66 candidati esclusi, dato che i dipendenti del Bo sono 2.289 e che il numero delle domande raccolte dal bando è inferiore al 10% del totale. I controlli dell’area Servizi informatic­i e telematici hanno dato esito positivo, nel senso che i dispositiv­i del Bo sono in grado di sostenere 142 accessi da remoto. E Scuttari, dopo aver riscontrat­o «un sempre maggiore interesse da parte dei dipendenti», ha approvato l’estensione del telelavoro. (a.m.)

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