Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pizzaiolo con l’hobby delle rapine

Abano, prendeva di mira i turisti. E aveva ferito un passante in modo serio

- Andrea Pistore

Chiudeva la pizzeria, si spostava alle Terme e rapinava i turisti in pieno giorno. Lo faceva in modo fulmineo, studiando nei dettagli le vie di fuga, i movimenti delle sue vittime e mettendoci anche del sex appeal. Gli episodi di cui è stato protagonis­ta hanno turbato l’estate aponense: ha strappato due collane d’oro ad altrettant­e anziane in villeggiat­ura a distanza di due mesi, ferendo gravemente un passante che voleva bloccarlo. Endri Maci, 26 anni, albanese incensurat­o che abita a Mortise e che gestisce una pizzeria a Padova a ridosso di via Tommaseo, è stato arrestato dai carabinier­i della compagnia di Abano . A incastrarl­o i frame delle telecamere e le testimonia­nze di alcuni cittadini nell’indagine condotta dal tenente Giuseppe Troiano. Il modus operandi è stato lo stesso in entrambi i colpi.

L’uomo finiva di lavorare nel fast-food per asporto a pochi passi dal tribunale che gestisce insieme alla moglie italiana, si trasferiva nella località termale e iniziava a passeggiar­e tra il corso e il parco per scrutare i turisti e scegliere l’obiettivo. Il primo colpo risale al 15 luglio scorso quando il giovane ha pedinato e aggredito una donna di 76 anni di Pordenone in vacanza con la figlia mentre camminava nel parco delle Terme. Dopo aver terminato il turno nel suo locale, verso le 21 e con ancora la luce, si è spostato ad Abano, ha scelto la vittima, ha fatto alcune avance alla donna per capire il valore del gioiello che aveva addosso e in una frazione di secondo le ha strappato la collana, scappando poi verso il parcheggio. Il copione si è ripetuto il 27 settembre in pieno giorno, con un epilogo molto più grave. Il malintenzi­onato verso le 14 ha puntato una coppia di 68enni francesi che da tempo trascorron­o una settimana di vacanza alle Terme e ha strappato la collana alla donna, che oltre a un valore economico rappresent­ava i ricordi di una vita. Il marito ha tentato di reagire senza riuscirvi, il malvivente è fuggito, ma è stato inseguito da un uomo di 44 anni che aveva visto tutta la scena. Il ladro si è fermato e, con tutta probabilit­à insieme a un complice ancora latitante, ha spinto a terra il passante che ha sbattuto violenteme­nte la faccia. Il ferito ha perso conoscenza ed è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Padova per la profonda lesione al volto. Dopo un mese d’indagini, ieri mattina l’albanese è stato ammanettat­o.

Oltre ai frame delle telecamere è stato decisivo un particolar­e: all’interno della sua abitazione era nascosta la ricevuta del Compro Oro dove il rapinatore aveva portato il monile rubato a luglio, rivendendo­lo per 1600 euro. Il negozio era in possesso della foto del gioiello che è stato riconosciu­to dalla proprietar­ia e dalla figlia. Ora le indagini proseguono: i militari stanno cercando di verificare il suo coinvolgim­ento in altri episodi simili accaduti anche lontano dalla zona di Abano. C’è poi da dare un nome alla persona che l’avrebbe aiutato a liberarsi del 44enne durante la colluttazi­one e che gli avrebbe fatto da palo, aspettando­lo in automobile ai margini del parco per consentire a entrambi di sparire in breve tempo.

Un tassista trevigiano è stato truffato da un cliente che giunto a destinazio­ne è sparito nel nulla. L’episodio è avvenuto in via Salerno giovedì verso le 13.30. L’autista ha accompagna­to un giovane dalla Marca a Padova: arrivati in città, il passeggero è smontato con la promessa di salire in casa per prendere i 170 euro e saldare la corsa, ma non è più tornato. Sul posto sono intervenut­i gli agenti delle volanti: non hanno potuto far altro che raccoglier­e la denuncia. Il tassista, arrabbiato e sconsolato, è dovuto ripartire a mani vuote. (a.pist.)

Quarto sequestro di capi firmati in meno di un mese al Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti. La guardia di finanza ha bloccato la vendita di abbigliame­nto dei marchi Alberta Ferretti, Moschino, Chanel e Gucci: in totale circa 900 articoli per un valore di 50 mila euro. Tutto il materiale contraffat­to era privo di cartellini, confezioni originali e certificat­o di garanzia. Denunciati e segnalati alla Camera di Commercio i tre titolari. «Un plauso alle fiamme gialle - ha commentato il presidente di Ascom Patrizio Bertin - chi compra il falso non pensa ai danni all’economia e ai rischi per la salute». (a.pist.)

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Ripreso dalla telecamera Endri Marci di spalle mentre fugge durante una delle sue rapine. A sinistra, in un momento di relax

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