Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Coop sociale di Corbola, la Cgil sconfessa la Cisl
Il futuro dei lavoratori spacca i sindacati. Dopo il caso sollevato dalla Cisl sulla «Cooperativa Servizi Plurimi» di Corbola, accusata di trattenere somme dagli stipendi dei soci-lavoratori per aumenti di capitale mai deliberati dall’assemblea, la Cgil interviene, ma con un’altra ricostruzione dei fatti. «Conosco la cooperativa da 10 anni — afferma Davide Benazzo (Cgil) — Non voglio difendere il Cda o il presidente, ci sono cose da risolvere. La situazione, difficile a causa di problemi economici, era stata spiegata a tutti i sindacati, Cisl compresa. Da qui le scelte su quote sociali e aumenti di capitale». Secondo la Cisl, nel 2018 la direzione della cooperativa avrebbe chiesto un aumento individuale volontario del capitale da 1.080 euro. In 37 su 116 lavoratori avevano rifiutato. Dopo il presidente Fabio Biolcati ha convocato un’assemblea chiedendo di deliberare l’aumento di capitale. Se la proposta dovesse passare i 37 sarebbero costretti a pagare pena l’esclusione dalla coop e perdita del posto di lavoro. «La sera prima della denuncia eravamo in assemblea con i lavoratori e nessuno ha avanzato il problema — continua Benazzo — Dopo le polemiche pubbliche sono stato contattato da molti lavoratori preoccupati. Sono state fatte scelte che devono essere comprese. Così non si fa il bene dei lavoratori.