Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Donazzan: «Allarme manutenzioni scriverò presto a giudice e prefetto»
La Regione scrive al giudice per chiamare in causa la multinazionale della chimica
Donazzan sul piede di guerra contro la multinazionale Miteni. La «fabbrica dei veleni» ha portato i libri in tribunale, mossa che innesca una reazione a catena su tre fronti: occupazione, bonifiche e il delicato capitolo delle manutenzioni. «Chiederò alla multinazionale di assumersi le sue responsabilità - scandisce l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan - tenuto conto che in questi mesi si è sempre sottratta dal tavolo in Regione. Sia chiaro che non se la può cavare portando i libri in tribunale. Lunedì scriverò al giudice del tribunale di Vicenza che segue l’istanza di fallimento e chiederò un incontro urgente con il prefetto proprio sul tema manutenzioni agli impianti. Va chiarita la responsabilità nella manutenzione. E nella nota al giudice chiederò di valutare una chiamata in causa della proprietà proprio perché daremo al giudice gli elementi che dimostrano come la multinazionale, a parer nostro in modo sbagliato, ha sempre negato un rapporto diretto di responsabilità con Miteni Italia e quindi con il sito di Trissino». Porto Marghera insegna, le dismissioni dei grandi impianti chimici negli anni ‘90 sono state seguite con particolare attenzione visto che si tratta di un passaggio particolarmente delicato in cui il rischio industriale tende ad aumentare. L’altro fronte, incandescente, è quello dell’occupazione e una qualche consolazione potrebbe arrivare dalle novità previste nel Def, vale a dire un prolungamento degli ammortizzatori sociali in caso di fallimento. «Su questo e su altro stiamo discutendo con il ministero conclude Donazzan - tanto più che l’interlocuzione era iniziata con una proposta sul tavolo ben diversa, quella di nuovi investimenti. Il quadro ora è cambiato radicalmente». Si parla insistentemente di ricollocazione per i 122 dipendenti che il capogruppo del M5s in Regione, Manuel Brusco, segue passo passo: «Quella di Miteni è stata la cronaca di una morte annunciata. E, sperando di sbagliarci, ci aspettavamo proprio quel che sta accadendo: chi ha inquinato tenta di svignarsela. Miteni deve presentare il
” Brusco
Chi ha inquinato non pensi di svignarsela senza pagare
piano di bonifica e la scadenza dei due mesi previsti è questione di giorni». Il M5s, poi, ha chiesto ufficialmente, venerdì, alla Procura generale di Venezia di sollevare il tribunale di Vicenza e avocare a sé il fascicolo Miteni «Riteniamo spiega ancora Brusco, da sempre in prima linea sul fronte Pfaas - che si sia perso già troppo tempo. Chi ha sbagliato paghi. Si deve dare un segnale chiaro a chi compie reati ambientali e per i lavoratori, nell’ordine del giorno allegato alla relazione della commissione di inchiesta la Regione, si assume l’impegno di tutelarli. L’assessore Donazzan è sul pezzo». Si tratta dello «scenario peggiore» per la parlamentare dem vicentina Daniela Sbrollini.