Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’imprenditore, lo sbandato e la ventenne in difficoltà Tre morti e il filo della droga
Tre morti sospette e la droga come filo conduttore. Dallo scorso venerdì, città e provincia di Padova sono piombate nell’incubo dei decessi dovuti a partite di cocaina o eroina particolarmente pericolose, che potrebbero aver provocato le morti.
Il primo caso risale allo scorso venerdì, quando i carabinieri sono intervenuti all’hotel Arcella di via Jacopo Avanzo. In una stanza è stato trovato il cadavere di Ahmed Jusuf, nigeriano di 34 anni, tossicodipendente, a cui sarebbero state fatali le dosi di cocaina sniffate nella serata. Lunedì poi la polizia è intervenuta in via Palestro dove nella notte era stato stroncato da un arresto cardiocircolatorio Cristiano D’alessio, 56enne imprenditore, morto nel suo appartamento in cui viveva da circa 2 anni: vicino al corpo è stata rinvenuta una siringa. Infine, dopo i primi accertamenti, è emerso come anche il decesso di Chelea Roxana, 23enne di origini romene in Italia da quando era piccola, potrebbe essere stato causato da un’overdose di sostanza stupefacente. Per fugare ogni dubbio serviranno i risultati delle autopsie che sono state disposte e che nei prossimi giorni chiariranno le esatte cause.
Ci sono tanti punti oscuri da chiarire, in particolare negli ultimi due casi. Il malore che ha colpito D’alessio è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Nella sua abitazione era presente anche un’amica di 57 anni che è stata ascoltata dalla polizia. Per lei è scattata la denuncia per omissione di soccorso, dato che non ha chiamato il 118 quando ha notato che il 56enne non rispondeva più alle sollecitazioni. A dare l’allarme erano stati i figli dell’uomo, che non erano più riusciti a mettersi in contatto con lui lunedì mattina. In via Palestro sono arrivati i vigili del fuoco e gli agenti delle volanti. Quando hanno suonato al campanello la 57enne ha aperto la porta e all’interno è stata fatta l’amara scoperta. Vicino al corpo sono state trovate alcune siringhe e della sostanza stupefacente, con tutta probabilità cocaina, tanto che non si esclude che proprio l’utilizzo della droga possa aver provocato l’arresto cardiaco. D’alessio, padre di tre figli, dirigeva l’impresa di famiglia, la D’alessio Food di Veggiano, concessionaria per la provincia dei prodotti delle marche Tre Marie, Greci e Bindi. Sotto di lui lavoravano circa 40 dipendenti.
Tutti da chiarire anche i contorni della morte di Chelea Roxana. La giovane è stata trovata senza vita sabato sera in un appartamento ad Albignasego. Si tratta di una casa a disposizione dell’associazione Albero che collabora col Comune per aiutare persone in difficoltà. Vicino al comodino su del cellophane erano presenti dei piccoli residui di stupefacente: solo gli esami riveleranno la natura della sostanza.