Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rinascente cresce l’ansia per le sorti delle addette
(d.d’a.) È la notizia più discussa in città in questi giorni: La Rinascente di piazza Garibaldi, inaugurata nel 1999, chiuderà i battenti il 15 febbraio prossimo. Tutta colpa, dando retta ai vertici dell’azienda, di ricavi insufficienti e di un affitto insostenibile richiesto dalla proprietà dell’edificio. Ovvero la Res spa che fa capo a Guglielmo Tabacchi. Nel frattempo, si infittiscono le voci circa un possibile approdo di Zara nel palazzo che, tra meno di tre mesi, sarà lasciato libero. Ma sia la compagine d’abbigliamento low cost che lo stesso Tabacchi continuano categoricamente a smentire la cosa. E così, nell’attesa di scoprire chi sarà il nuovo inquilino dell’enorme stabile che corre lungo il Listòn, l’attenzione resta tutta per i 51 dipendenti della Rinascente (39 a tempo indeterminato e 12 precari), che dovrebbero essere ricollocati negli altri nove store del gruppo: i due di Roma e poi quelli di Milano, Monza, Firenze, Torino, Cagliari, Palermo e Catania.
Giovedì prossimo 6 dicembre, i sindacati incontreranno il direttore del punto vendita, Emanuele Pietretti. E poi, il giorno dopo, ci sarà un’assemblea con i lavoratori: «La nostra preoccupazione è molto forte – dice Katiuscia Rostellato, dipendente e rappresentante Fisascat Cisl – e c’è tanto dispiacere anche tra i clienti. Ci sono signore che ci chiedono alle casse cosa possono fare per essere solidali con noi. Abbiamo una grande professionalità e molte di noi sono over 40: due elementi che, paradossalmente, possono crearci uno svantaggio». E a dar manforte ai dipendenti, interviene il deputato del Pd, Alessandro Zan: «Ancora una volta, per un mancato accordo tra grandi aziende e proprietari di grandi immobili, rischiano di rimetterci i lavoratori. È inaccettabile che entrambe le parti, per seguire la logica del maggior profitto, non considerino il futuro di decine di famiglie». E promette un’interrogazione parlamentare.