Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Processo Bpvi Presidiato il tribunale
Oggi prima udienza: attesi in migliaia. Possibile il rinvio in gennaio a Mestre
È arrivato il giorno del VICENZA grande processo per il crac della Popolare di Vicenza. Un processo mastodontico per un tribunale come quello di Vicenza, oggi blindato e presidiato fra transenne, parcheggi off limits e maxi schermi nelle aule. Un processo record per l’alta affluenza di avvocati e parti civili, che arriveranno anche in pullman.
È arrivato il giorno dell’apertura VICENZA del grande processo per il crac della Banca Popolare di Vicenza. Processo mastodontico per un tribunale come Vicenza, oggi blindato, tra transenne, parcheggio off limits e maxi-schermi nelle aule. È il processo dei record, per le misure di sicurezza e soprattutto per l’alta affluenza prevista di avvocati e parti civili, che arriveranno in pullman anche da fuori provincia per manifestare davanti a palazzo di giustizia. «È importante esserci, fuori dal tribunale, in modo educato e pacifico ma rigorosi nel chiedere giustizia e i ristori promessi», annuncia Luigi Ugone, dell’associazione «Noi che credevamo nella Bpvi». È il processo tanto atteso da migliaia di risparmiatori rimasti con un pugno di mosche.
Migliaia di risparmiatori che un tempo affollavano le assemblee della banca e che ora potrebbero riversarsi a palazzo di giustizia. Con un limite di sicurezza sulla capienza, 750 persone; se superata, l’udienza salterà, con un rinvio a gennaio. Rischio che si spera di scongiurare almeno per oggi e il 15 dicembre: udienze tecniche, in cui già dalle 8 i legali potranno entrare in tribunale per depositare integrazioni alle costituzioni già ammesse (oltre cinquemila) e nuove costituzioni di parti civili (dalle 10). Si tratterebbe di migliaia di ulteriori richieste di insinuarsi nel processo per chiedere un risarcimento: i legali in arrivo da più parti d’italia dovrebbero essere circa cinquecento.
I posti per il pubblico saranno limitati; e l’invito dei difensori è di evitare la presenza. Almeno per le prime due udienze. E si pensa già ad un’alternativa, che il presidente del tribunale Alberto Rizzo ha già sottoposto al ministero della Giustizia e al Consiglio superiore della magistratura; con segnali positivi. «Il processo si terrà a Vicenza, ma dobbiamo considerare altre sedi – spiega Rizzo - È per questo che valutiamo la possibilità di assistere al processo in videoconferenza» sostiene Rizzo. Le udienze «più affollate» si celebrerebbero nell’aula-bunker di Mestre (non più a Padova), dando a tutti la possibilità di assistervi da Vicenza, con un collegamento in streaming. Un grande lavoro per gli uffici giudiziari vicentini: due le udienze a settimana previste per sentire tutti i testi (185 solo quelli della procura) e chiudere il processo in tempi ragionevoli (la prescrizione arriverà nel 2025). «C’è bisogno di un’integrazione di forze per non rallentare gli altri processi, per garantire l’ordinario» continua Rizzo, che ha chiesto a Roma più personale. La prova del 9 oggi, con l’avvio del dibattimento. Alla sbarra, oltre alla banca, per la responsabilità amministrativa, l’ex presidente Gianni Zonin, l’ex membro del cda Giuseppe Zigliotto, gli ex vicedirettori Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta e Paolo Marin e il dipendente Massimiliano Pellegrini. Aggiotaggio, falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza le accuse.
Tradottisi in quella che è stato definito un colossale tradimento del risparmio. «Con la violazione di principi fondanti, primo tra tutti servire al meglio il cliente», come ha detto ieri nel suo intervento sul Corriere del Veneto, l’arbitro Consob, Gianpaolo Barbuzzi, che ha chiuso ieri la prima fase dei ristori ai soci azzerati,chiudendo l’analisi dei ricorsi all’arbitro depositati prima della liquidazione di Bpvi e Veneto Banca. Accogliendo 9 ricorsi su dieci per le due Venete, 735 su 814, che sono stati oltre l’80% dei ricorsi. Equivalenti a 40 dei 44 milioni di euro di rimborsi richiesti e a 34 dei 36 milioni di riconosciuti. Saranno liquidati per il 30% con tetto di centomila euro, come previsto dal fondo di ristoro governativo.