Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Don Temporin, sarà prescrizione Ma il pm scrive: «Vittima credibile»
Salvo sorprese, finirà come era stato previsto, ossia con la prescrizione, il processo a don Gino Temporin, storico ex rettore del seminario di Padova, imputato per violenza sessuale nei confronti di un giovane seminarista.
Temporin è stato assolto sia in primo che secondo grado, poi la Cassazione, cui aveva fatto ricorso la parte civile, aveva rinviato il dibattimento al secondo grado. Due giorni fa il procuratore generale, Giovanni Francesco Cicero, non ha potuto far altro che chiedere il proscioglimento del parroco per sopraggiunta prescrizione, pur ritenendo credibile la vittima.
La sentenza è attesa il 13 dicembre, ma la prescrizione sulle violenze era già sopraggiunta mesi fa. Dal canto suo, il penalista Paolo Marson che difende l’ex arciprete della parrocchia di San Martino a Piove di Sacco, ha sottolineato la non attendibilità della versione del teste, il cui profilo psicologico sarebbe piuttosto compromesso, e ha richiesto comunque il proscioglimento per prescrizione.
La vicenda era emersa nel 2009 quando un giovane ex seminarista aveva raccontato a una psicologa delle (presunte) violenze subite cinque anni prima, ossia quando aveva 13 anni, al seminario minore di Rubano. Il giovane aveva accusato don Temporin, direttore all’epoca dei fatti, di abusi sessuali. Sia in primo che in secondo grado in dibattimento era emerso come la giovane presunta vittima fosse affetta da disturbi psicologici. L’avvocato della parte civile, Emanuele Fragasso Junior, ha chiesto che la corte valuti la costituzionalità della disciplina della prescrizione, che sarebbe contraria ad una norma europea in tema di reati a sfondo sessuale. Se l’eccezione venisse accolta si allungherebbero i tempi di prescrizione e il processo potrebbe prendere una svolta inaspettata.