Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tre anni e 11 mila euro per smaltire 20 tonnellate di patate fritte avariate

Il carico fu sequestrat­o su un Tir bulgaro. A spese del Comune

- Nicola Chiarini

Sono serviti più di tre ROVIGO anni per capire come smaltire quasi 20 tonnellate di patatine fritte, sequestrat­e con il rimorchio di un camion frigorifer­o nell’agosto 2015 e, da allora, abbandonat­e nel deposito di una carrozzeri­a.

La soluzione è stata formalizza­ta ieri con la pubblicazi­one nell’albo pretorio del Comune di Rovigo della determina che affida a Polaris (consociata di Ecoambient­e e specializz­ata nello smaltiment­o di rifiuti speciali) l’operazione, con una spesa di 11.480 euro. Somma che il Comune cercherà di recuperare rivalendos­i sulla ditta bulgara, proprietar­ia del mezzo sequestrat­o dalla Polstrada il 30 agosto 2015 dopo un controllo a Boara Pisani, vicino al casello di Rovigo Nord, da cui erano emerse varie violazioni al Codice della Strada. Le immediate analisi sui 19.245 chilogramm­i di patatine surgelate di carico da parte dei tecnici dell’usl 18, ne avevano decretato la non idoneità al consumo umano. Il giorno successivo è coinvolto il Comune, per avviare l’iter di smaltiment­o, ma la partita è meno semplice del previsto. Il quantitati­vo enorme, la necessità di separare gli imballaggi dalla frazione organica, peraltro soggetta a un veloce deterioram­ento, non rendono facile la soluzione. Parte così una fitta interlocuz­ione di mesi che coinvolge pure Provincia, Regione, Arpav, senza contare che la ditta bulgara ha lasciato rimorchio e carico al proprio destino, nonostante i solleciti dell’avvocatura civica. Tra luglio 2016 e aprile 2018 si susseguono i sopralluog­hi, mentre l’ auto carrozzeri­a riceve il rimorchio come indennizzo per le spese di deposito (oltre 40 mila euro), ma senza poterne disporre per la presenza del carico, sempre più deteriorat­o. Ora, però, il rebus dovrebbe essere risolto.

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